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Tripla identità

Regia di Marc Munden vedi scheda film

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La recensione su Tripla identità

di FilmTv Rivista
4 stelle

Vorrei ma non posso sembra il refrain di questo film che prova a mescolare il noir, il thriller e la commedia sentimentale. Vorrebbe riprodurre le seduzioni del lato oscuro di dark ladies che hanno riempito la storia del cinema e il nostro immaginario, con le loro personalità multiple che stravolgono la vita del maschietto di turno. Tutto ciò vorrebbe trovare posto in questo film british prodotto da Channel4 che si gioca anche un cast di buon livello con Christina Ricci, John Hurt e il sempre più “lynchiano” Kyle McLachlan. Il bibliotecario sognatore Frank s’innamora di una ragazza misteriosa che in realtà è una truffatrice impegnata con il suo maturo amante nel campo immobiliare. In preda a rigurgiti di coscienza la ragazza si lascia andare per un momento al sentimento e inizia ad amoreggiare con Frank, prima di sparire. Frank, ormai perduto d’amore per quella icona, si mette sulle sue tracce e si trova coinvolto in un mondo del tutto sconosciuto e pericoloso che però comincia ad affascinarlo. Il problema del film nasce proprio da questa fascinazione, da questo lato oscuro che perde progressivamente di consistenza per trasformarsi in una innocua sdolcinatezza sentimentale, una liaison non più “dangereuse”. Christina Ricci è indecisa se farsi trasportare dal suo lato oscuro bartoniano o dal fascino un po’ greve che sfoggiava in The Opposite of Sex, e certo non l’aiuta la regia del televisivo Marc Munden che spesso con la cinepresa si muove come un elefante in un negozio di cristalleria.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 36 del 2003

Autore: Fabrizio Liberti

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