Espandi menu
cerca
Cecilia

Regia di Antonio Morabito vedi scheda film

Recensioni

L'autore

speedy34

speedy34

Iscritto dall'11 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 744
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Cecilia

di speedy34
8 stelle

CURIOSA L’IDEA DEL REGISTA ANTONIO MORABITO DI SCEGLIERE, COME TITOLO DELLA SUA OPERA PRIMA, un nome comune di persona, “Cecilia”, così ingannevolmente lasciandoci immaginare che il film racconti proprio la storia di questa “stramba” ragazzina (vive con la sua famiglia – padre, madre, un fratello ed una sorella - in un paesino di mare) che, dopo essersi resa conto dell’impossibilità di cambiare gli equilibri insani e precari su cui in casa tutto si regge, decide di scappare (sono queste le prime divertenti ed amare scene del film!).
Ma il regista anziché seguirla nel suo viaggio rimane ancorato alla famiglia che, dapprima spiazzata e disperata, si ritroverà coinvolta in una tragicomica, assurda, surreale e grottesca guerra tra parenti dagli sviluppi ed esiti dolorosamente ridicoli. Parenti, amici e varia umanità si raccolgono infatti attorno al nucleo familiare in un viaggio dove si comincia a perdere il senso della realtà e si arriva alla follia.
Tutti “contrattualmente “ vicini al dolore per la scomparsa di Cecilia ma in prima linea impegnati a combattere e sopravvivere al caos delle loro vite inquadrate ed anonime.
Un padre “dittatore” (il sorprendente debuttante Gianni Grima dall’impressionante somiglianza fisica con il recente Premio Oscar Miglior Attore non Protagonista Chris Cooper), una madre “voce del popolo” (una bravissima e sincera Pamela Villoresi), un fratello millantatore (Massimiliano Rossi) ed una sorella spaesata (Erika Manni) uniscono i loro “sforzi” per consegnarci uno dei più impietosi, crudi e realistici ritratti di famiglia italiana, mille miglia anni luce di distanza dalle edulcorate e patinate o esageratamente sfortunate famiglie “mulino bianco” di tanta fiction televisiva.
Merito anche della scrittura generosa e acuta e della regia inventiva e “libera” del "cortista" Antonio Morabito, che pur nella “povera” confezione di un’opera coraggiosa lascia a briglia sciolte (forse troppo?) un talento narrativo e “visionario” non comune nel panorama omologato della produzione esordiente della nostro cinematografia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati