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La città incantata

Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La città incantata

di AndrewTelevision01
10 stelle

"Ogni volta che ci accade qualcosa, quel ricordo ci apparterrà per sempre, anche se non lo ricordiamo più. Basta solo un po' di tempo per far tornare la memoria."

~Zeniba

Diretto e sceneggiato dal maestro Hayao Miyazaki, rappresentante dell'animazione giapponese degli ultimi 30 anni, fondatore, insieme a Isao Takahata de "Lo Studio Ghibli", "La Città Incantata" (Sen to Chihiro no kamikakushi) è un film d'animazione fantasy sentimentale del 2001: E' l'unico anime ad aver vinto un Oscar (miglior film d'animazione) fino ad ora ed è un patrimonio artistico di dimensioni pazzesche. "La Città Incantata", come altri film de "Lo Studio Ghibli" è uno dei tanti film d'animazione orientali che insegna sia a bambini che ad adulti. Sin da bambino consideravo questa pellicola assurda in senso positivo, perché riusciva e riesce tutt'ora (specialmente tutt'ora che riesco a capire meglio) emozioni di ogni genere: paura, tensione, ma anche gioia e allegria, presso alcune scene comiche del film o anche scene emozionanti (soprattutto).

Il film comincia presentandoci una famiglia che trasloca: è la famiglia di Chihiro, una bambina solitaria che, assieme ai genitori finiscono in un tunnel, che impedisce loro di continuare la strada percorsa durante il bosco. Si incamminano e vengono a sapere dell'esistenza di una collina con una città vicino. Essa è isolata e i genitori di Chihiro, non vedendo nessuno, si siedono davanti ad un banchetto di un ristorante e cominciano a mangiare, invitando Chihiro a fare lo stesso, ma lei non vuole e si guarda attorno. Andando oltre, Chihiro viene fermata da un ragazzo di nome Haku, il quale le ordina di andarsene e cominciano ad apparire spiriti, visto che si sta avvicinando il tramonto. Purtroppo, quando torna dai genitori, vede che entrambi sono stati trasformati in maiali (e ciò è una critica alla società consumista giapponese e non). Chihiro corre (facendo vedere che nella città vi è una lunga scalinata, ispirata alla città taiwanese di Jiufen) e, nel frattempo che arriva il buio, appaiono molti spiriti. Ciò sta a rappresentare che la città ha come cittadini proprio gli spiriti (e non solo loro). Dopo essersi nascosta, Chihiro si rende conto di essere quasi diventata invisibile, ma Haku interviene facendole mangiare una bacca proveniente dal mondo degli spiriti, la quale le permetterà di vivere nel mondo di quest'ultimi. Poco dopo, Haku spiega per bene a Chihiro la situazione: gli spiriti e gli yo-kai (che sono quasi la stessa cosa) vivono nella città e riescono a capire quando vi è un intruso (in questo caso "umano" come Chihiro). Haku le raccomanda di trovare un lavoro dalla potente strega Yubaba, la quale controlla la città. Riesce ad ottenere il permesso di un'udienza grazie al yokai Kamaji, uno schiavo con 8 braccia (se non sbaglio) allungabili, il quale lavora con delle fuliggini viventi, e grazie alla casalinga Lin, che le darà pure il permesso di vivere con lei e le altre colleghe. E' brusco l'incontro con Yubaba: fanno così tanto rumore da svegliare il "piccolo" Bo, il figlio di Yubaba tenuto tutto il giorno nella sua enorme stanza piena di cuscini. Lei riesce comunque ad avere un lavoro "da sguattera". Da ora in poi, tra l'altro si dovrà chiamare Sen.

Durante il suo primo giorno di lavoro, Sen fa entrare il Senza-Volto (Kaonashi), uno spirito solitario vagante (il quale rappresenta la società attuale: è un personaggio che farebbe di tutto persino con i soldi per conquistare l'amicizia di Chihiro). Il primo lavoro affidato a Sen è quello di lavare o meglio, sciacquare un cliente molto puzzolente, e, nero su bianco sembra una cavolata, ma vi è un'intensità durante questa scena che non potete capire. Il cliente la ringrazia poco dopo di averlo "liberato" e le lascia una polpetta di emetico. Senza-Volto comincia con le (a parer mio) cafonate, ingannando i cittadini a donare loro i soldi per poi divorarli. Tornando nella sua stanza, Sen viene accolta da uno stormo di shikigami di carta in picchiata verso di lei, ma poi scopre che essi stanno seguendo Haku, trasformato in drago. Haku vola verso l'ufficio di Yubaba e Sen lo raggiunge. Viene sorpresa da Zeniba, la sorella gemella (buona) di Yubaba, la quale trasforma Bo in un topo e lo sostituisce (e ciò è molto importante, visto che anche questa è una critica alla società giapponese. Ah, spoiler. Verso la fine, Yubaba si renderà conto di non essersi presa cura di suo figlio, visto che per lei conta più il lavoro che la famiglia). Haku avrebbe rubato un prezioso sigillo, contenente una potente maledizione ed appartenente a Zeniba, ma Sen non accorgendosi dell'errore, fa masticare ad Haku l'ultimo shikigami, facendo svanire la proiezione di Zeniba. Hak diventa involontariamente furioso e va a sbattere contro gli scaffali delle caldaie dove lavora Kamaji: per aiutarlo, Sen gli fa mangiare metà polpetta e ciò gli fa vomitare il sigillo, il quale finisce casualmente insieme ad una fuliggine. Morale della favola? Sen schiaccia per sbaglio il sigillo e la fuliggine, rischiando una grave infezione. :3 

Sen decide perciò di andare a chiedere scusa di persona a Zeniba, ma prima c'è un pericolo che la sta ostacolando: il Senza-Volto. Oramai è diventato obeso ed è acclamato da tutti come un Dio perché dona soldi in cambio di cibo.. e-e allo st-tesso tempo l-li mangia. Ok. Vuol tentare di ingannare pure Sen, ma non riuscendoci ci rimane male e la insegue correndo, e vomitando cibo e cittadini, fino a rincontrare la sua forma originaria. Insieme a Sen e a B?, il Senza-Volto si unisce al "branco" per andare, con il treno sott'acqua, ad incontrare Zeniba, ma ciò gli viene impedito quando Yubaba da la colpa a Sen di aver permesso l'ingresso al Senza-Volto, e per il casino che ha combinato, ma quando Haku le fa notare l'assenza di Bo, Yubaba libera lei e i suoi genitori in cambio del figlio e i tre partono per andare a trovare finalmente Zeniba. Quando arriva a casa sua, Zeniba rivela a Sen che lo spezzamento della maledizione (o incantesimo) deriva dall'amore provato da Sen nei confronti di Haku. Poco dopo quest'ultimo si presenta sottoforma di drago e porta con sè Sen e Bo, mentre Senza-Volto decide di rimanere con Zeniba, visto che le serve un aiutante. Lungo la via di ritorno, Sen rivela ad Haku cosa le è successo da bambina: ella era caduta in un fiume ed era riuscita a sopravvivere proprio grazie allo spirito di Hohaku (nome del fiume). Haku rivela che codesto è il suo vero nome e che se l'era proprio dimenticato. Ora non sarà più schiavo del lavoro pesante di Yubaba. Prima di tornare a casa, Sen ha un'ultima prova da affrontare: riconoscere i suoi genitori. Difatti, Yubaba le chiede di riconoscerli tra un gruppo di maiali e, siccome lei si rende conto che nessuno di loro sono i suoi, ciò spezza l'incantesimo e torna ad essere Chihiro. Haku accompagna Chihiro verso il fiume: promettono entrambi di rivedersi un giorno e Haku le chiede di non voltarsi prima che arrivi al tunnel. Dopo essere arrivata, Chihiro rivede i suoi genitori, stupiti di quanto ci siano stati per ritrovarla. Il nastrino nei capelli di Chihiro rappresenta l'esperienze vissute all'interno di quella città. Il film finisce con loro tre che salgono in macchina e si allontanano.

 

Ora... come fai a non considerare un capolavoro questo film?! Le tematiche son trattate in modo stellare. Tralasciando la magnificenza della storyboard, dei colori dai toni molto accesi, delle musiche mozzafiato, della realizzazione di una delle storie più belle mai realizzate (tra l'altro ispirate dall'infanzia di Miyazaki stesso), già dalla caratterizzazione di certi personaggi come Haku, o anche Yubaba dovresti essere convinto di guardare una divinità scesa dal cielo. Tra l'altro, forse sono io, ma la faccia di Chihiro mi ricorda molto quella di Ponyo di "Ponyo Sulla Scogliera" (2008). Sarò io, ma ci assomiglia un botto!

Emozionante.

10!

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