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Tutti per uno

Regia di Richard Lester vedi scheda film

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Kowalski74

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La recensione su Tutti per uno

di Kowalski74
10 stelle

Un film davvero notevole. Fresco, divertente, vitale, Lester riesce a coniugare l'irriverenza del free cinema, lo sperimentalismo della nouvelle vague, condendo la miscela con uno spirito giocoso e gioioso che non appare mai artefatto. Il film si presenta come una incursione in stile cinema verité nella vita del celeberrimo quartetto di Liverpool: i Beatles non potevano essere più fortunati, nel lasciare ai posteri una testimonianza così brillante, che li mostra all'apice del loro successo come dei ragazzi assolutamente genuini, che vivono con divertimento una incredibile avventura, quella del loro clamoroso successo, che all'epoca non aveva precedenti. Il film va visto rigorosamente in originale con sottotitoli, i personaggi parlano un inglese dialettale e gergale molto particolare, pieno di modi di dire e di invenzioni linguistiche, che spesso è difficile da seguire ma non c'è altro modo di cogliere lo spirito e lo humour del loro linguaggio. Il modo di Lester di riprendere le parti musicali è molto innovativo, e viene considerato una pietra miliare verso il futuro linguaggio del videoclip.
Il film riesce davvero a far sentire coinvolto il pubblico in un momento di straordinario fulgore di uno dei più grandi gruppi della storia della musica pop e rock, rappresentando un sincero e trascinante inno all'amicizia e al divertimento.

Sulla colonna sonora

Ottima, ci sono alcuni dei migliori brani del primo periodo dei Beatles, come IfI Fell, Can't Buy Me Love, And I love Her o She Loves You.

Su Richard Lester

Una regia da manuale, piena di invenzioni, e capace di cogliere i personaggi con uno sguardo tenero e pieno di empatia. Bravissimi sia i ragazzi del gruppo, con la loro spontaneità, che i comprimari, che riescono ad armonizzarsi perfettamente con personaggi che interpretano più o meno se stessi. Wilfrid Brambell è efficacissimo nel ruolo del nonno di Paul, ed è difficile credere che Norman Rossington e John Junkin non siano davvero i manager del gruppo.

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