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Alien

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Alien

di AlbertoBellini
10 stelle

 

Al ritorno da una missione interplanetaria, un equipaggio di astronauti capta un SOS da un pianeta. Scesi su un suolo sconosciuto, gli astronauti dovranno affrontare una creatura mostruosa, una razza aliena che si nasconde nei bui condotti della Nostromo.

 

"Nello spazio nessuno può sentirti urlare."

 

25 ottobre 1979. Esce nelle sale cinematografiche "Alien", seconda pellicola diretta da Ridley Scott. Probabilmente, ai tempi, Scott non si era nemmeno reso conto di quello che aveva creato e di quello che la sua "creatura" avrebbe creato in futuro. Una creatura, ideata da Hans Ruedi Giger e Carlo Rambaldi, entrata nell'immaginario colletivo e divenuta, al giorno d'oggi, un icona.

Descrivere a parole le sensazioni che trasmette "Alien" è un impresa titanica, ma ci proverò. 

Immaginate di essere all'interno di una stanza claustrofobica, buia, con una presenza sconosciuta. Dimenticate tutto, la vostra vita, i vostri amici e i vostri familiari, ci siete solo voi, una serie di corridoi e lui. Non riuscite a vederlo e non sapete cosa sia o da dove venga, l'unica cosa che sapete è che si nasconde nell'oscurità per darvi la caccia. Questo è "Alien", un capolavoro senza tempo che ancora oggi, a distanza di 36 anni, trasmette la stessa paura e angoscia che trasmetteva negli anni '70.

Una pellicola che, come pochissime altre, riesce a catturarti e a trasportari all'interno della Nostromo, riesce a farti provare ogni singola senzazione che prova Ellen Ripley, intepretata dalla fantastica Sigourney Weaver, qui nel suo ruolo iconico.

Scott, unendo la fantascienza all'horror, da vita ad un capolavoro unico nel suo (non) genere e grazie alla sua maestosa regia, contribuisce a far immergere lo spettatore nei 117 minuti più claustrofobici della sua vita.

Indimenticabili le sequenze del "Facehugger", la prima evoluzione dello Xenomorfo, dell'androide Ash (Ian Holm), il finale all'interno della navicella o i titoli di testa, una sequenza di linee che, poco alla volta, vanno a formare il titolo "Alien".

Diventato in seguito una saga commerciale, composta da film inutili e scadenti, non contando il bellissimo "Aliens" di James Cameron (l'unico vero sequel), "Alien" resta uno dei migliori film dell'intera storia del cinema, una pellicola unica, che fa riflettere sul ruolo della specie umana nell'universo: chi sono i veri alieni? Loro o noi?

 

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