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Il bacio dell'orso

Regia di Sergey Bodrov vedi scheda film

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La recensione su Il bacio dell'orso

di ga.s
4 stelle

La quattordicenne Lola e sua madre lavorano in un circo russo come trapeziste. Lola adora questo ambiente e soprattutto è molto affezionata all’orso Misha, compratole dal patrigno. Dopo l’imrpovvisa scomparsa della madre Lola iniza a badare a se stessa affezionandosi sempre di più all’orso. Una notte viene svegliata da un ragazzo che le dice di essere Misha, le rivela di essere innamorato di lei e che l’amore della ragazza è l’unica cosa che potrebbe mutarlo definitvamente in un uomo nell’arco di un anno, purchè egli nel frattempo non uccida nessuna persona. Il circo intanto viaggia di paese in paese e le cose si complicano per Lola, anche perché Misha non è particolarmente docile e reagisce in modo violento a comportamenti altrettanto violenti. Finita a lavorare in un teatro itinerante per sfuggire alla polizia sulle tracce di un orso che ha ferito delle persone, Lola subisce un tentativo d’abuso da parte del direttore del teatro. Questo fatto scatena Misha che uccide l’uomo e la situazioe precipita definitivamente. Ora Lola deve fuggire di nuovo e sceglie di portare Misha in Siberia, sua terra d’origine.
Il film di Bodrov (una coproduzione fra vari paesi, tra cui l’Italia) è evidentemente una favola. Tuttavia non sta scritto da nessuna parte che una storia apparentemente scritta per l’infanzia sia facile da narrare, e infatti Bodrov sbaglia in più punti. In primo luogo, benché ci sia il circo e un orso che diventa un uomo, il regista cala il tutto in una atmosfera troppo terrena e reale che non fa da giusto sfondo ad questa storia. Nonostante la magia della trasformazione, Il bacio dell’orso non ha infatti i toni della favola. Ma non solo, perché la narrazione procede anche in modo molto stanco, trascinando una vicenda priva di vere idee, priva di un qualche motivo d’interesse. Alla fine si ha addirittura l’impressione che si volesse raccontare una storia realistica su cui è stata appiccicata superficialmente un po’ di magia di seconda mano.
La visione del film risulta non solo noiosa e fastidiosa ma addiritura con momenti di involtario surrealismo nei dialoghi (Lola: «Tu non sei mia madre, vero?»; madre: «No», fine della scena: forse un po’ più di approfondimento non avrebbe guastato) o in scene vere e proprie (al confine russo, in un bosco, due poliziotti vedono che Lola trasporta un orso, ma non battono ciglio e quando lei dice a proposito di Misha «Voglio riportarlo a casa sua, in Siberia, però non ho soldi, mi fate passare lo stesso?» la fanno passare; d’accordo che è una favola, ma nelle favole non ci sono sbarramenti di confine da superare).
Rebecka Liljeberg nei panni di Lola è brava e ha in sé quel misto di fanciullezza e sensualità che conferiscono fascino al personaggio, purtroppo però non c’è altro di positivo nel film, nemmeno negli altri interpreti che si adeguano ai loro personaggi senza però dare loro particolare risalto (senza contare poi che Sergei Bodrov Jr nei panni del Misha umano e Silvio Orlando in quelli del direttore del circo sono piuttosto sprecati).
Il bacio dell’orso è in sostanza un film a dir poco imbarazzante.

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