La recensione su Insomnia

di alan smithee

7 stelle

Insomnia, risalente al 2002, è il remake dell’omonimo film norvegese uscito nel 1997, diretto da Erik Skjoldbjærg.

L'intrigo inizia col ritrovamento del cadavere della diciassettenne Tanja, barbaramente assassinata nella città di Tromsø, un villaggio situato nella zona artica norvegese.

Gli agenti di polizia Will Dormer (Al Pacino) e la collega Hap Eckhart (Martin Donovan),vengono ingaggiati a condurre le indagini.

Durante l'inseguimento di un sospetto omicida, la situazione sfugge di mano ai due: dapprima un agente viene ferito e poi Dormer uccide accidentalmente, non riconoscendolo a causa della fitta nebbia, il collega Hap Eckhart.

Confuso sul da farsi, Dormer racconta agli altri che è stato l'assassino in fuga a sparargli e occulta le prove, ma l'assassino lo ha visto colpire il collega e quindi lo ricatta telefonicamente nelle reciproche notti insonni.

Insomnia è un thriller ambientato nel periodo del giorno perpetuo, come solo si verifica presso le selvagge terre dell’Alaska.

Tra errori e un senso di disagio per quella luce perenne che stordisce e conduce alla spossatezza da insonnia, il nostro detective commette errori fatali cercando di addossarli sull’assassino, che si insinua nella storia nei panni di un inquietante scrittore di gialli, per la cui parte viene prescelto Robin Williams, in quei tempi fresco di un ruolo da cattivo per aver interpretato poco prima One Hour Photo.

Nolan dirige un film solido per direzione, con una potente scena iniziale, ma che tuttavia non convince appieno nel suo complesso, rivelandosi un’occasione di lusso un po’ sprecata, e uno dei punti meno brillanti di una carriera sino ad oggi nel suo complesso artisticamente impeccabile.

Al centro della vicenda, il confronto attoriale tra i due mostri sacri Pacino.Williams si rivela il pezzo forte del film, nel cui cast svetta pure una motivata Hilary Swank.

Nel film, non del tutto convincente nonostante il cast strepitoso, emerge senza dubbio una tesa prima parte, che tuttavia non riesce ad avere continuità col prosieguo della vicenda, eccessivamente ingarbugliata ed afflitta da una sceneggiatura (non ad opera di Nolan, come si diceva sopra) che non riesce a garantire uno sviluppo impeccabile della complessa e incalzante vicenda.

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