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La selva dei dannati

Regia di Luis Buñuel vedi scheda film

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La recensione su La selva dei dannati

di chinaski
8 stelle

Ambientata in Sud America, in una piccola cittadina mineraria ai confini del Brasile controllata dall’esercito, La selva dei dannati è un’opera nella quale Buñuel analizza con occhio freddo e cinico (ma anche con improvvisi momenti surrealisti) i rapporti umani e le dinamiche sociali di un gruppo male assortito di persone. Un avventuriero, una prostituta, un missionario e un vecchio minatore con la figlia muta si ritrovano insieme dopo essere scappati dalla repressione dei militari, a causa di un tentativo di rivolta compiuto dai cercatori di diamanti del luogo.
Fuggono su un battello e poi si perdono nella giungla. La natura, avvolgente e lussuriosa, diventa una sorta di laboratorio-prigione in cui Buñuel può osservare i comportamenti e le psicologie dei vari personaggi. Da prima sembra crearsi tra di loro una sorta di solidarietà, indispensabile per riuscire a sopravvivere in condizioni tanto avverse. Ma nel momento in cui vengono scoperti il resto di un aereo con ancora dei viveri a bordo e soprattutto un sacchetto pieno di diamanti questa parvenza di coesione sociale crolla per far riemergere in maniera selvaggia l’istinto di sopravvivenza e sopraffazione individuale. Inizia quindi un gioco al massacro da cui si salveranno solamente in due. Scomparse le leggi umane quelle della natura si dimostrano casuali e senza nessun controllo. Neanche la fuga in un mondo altro, lontano dalla società e dalle sue regole, sembra essere in grado di cambiare gli istinti individuali e le psicologie dei personaggi, che alla fine diventano simboliche nel rappresentare vari aspetti della condizione umana. Buñuel, partendo da un banale plot d’avventura e rielaborando il materiale narrativo insieme a Raymond Queneau e Luis Alcoriza costruisce una lucida e anarchica riflessione sulla violenza, sulla debolezza dell’animo umano e su quanto il vivere sociale più che una prerogativa dell’animale uomo sia una sua lontana e difficile conquista.

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