Regia di Victor Fleming vedi scheda film
Il valore di molti romanzi non è strettamente letterario. Spesso ciò che conta è la genialità delle vicende, come le storie di Giulio Verne e di Agatha Christie. Oppure si tratta di racconti che il passare del tempo ha trasformato in miti del tutto indipendenti dal libro stesso, come “007” o il “Dottor Jekyll e mister Hyde”. In quest’ultimo caso, la trama è talmente indovinata che sembra esistere da sempre. Al cinema, la versione del ’41 è ancora la migliore: austera e vittoriana, con le notti londinesi illuminate dai lampioni a gas (a parte la baruffa all’interno del locale che sembra una comica alla Stanlio e Ollio). Mister Hyde in cilindro e mantello è sempre da vedere, non molto violento ma grottesco e pieno di umorismo nero. La trama è dilatata in confronto al racconto di Stevenson, tutta giocata sul filo della rivalità tra due storie d’amore che si specchiano a vicenda: da una parte la candida Beatrice, dall’altra la sensualissima Eva. Ma solo Eva sarà contesa dalla doppia personalità del dottore, com’è vero che è il male a sedurre il bene e non viceversa.
Intensa recitazione per Ingrid Bergman, con alcuni notevoli primi piani che si ripeteranno tre anni dopo in “Angoscia”. Inizialmente, la Bergman avrebbe dovuto sostenere il ruolo della fidanzata di Jekyll, che poi invece andò a Lana Turner. Bella colonna sonora.
Il DVD uscito nel 2010 ha restituito il vecchio doppiaggio italiano originale tagliando cinque minuti di film.
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