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Regia di Nicolas Boukhrief vedi scheda film

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La recensione su Like a Son

di pazuzu
7 stelle

Attraverso una storia che racconta due paralleli percorsi di crescita, di cambiamento e di maturazione, Nicolas Boukhrief chiede uno spiraglio di attenzione, nonché di umano rispetto, per gli ultimi tra gli ultimi. Delicato e toccante.

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La vita di Jacques è a un punto morto: professionalmente è in crisi perché non capisce più i giovani, e dopo una lite tra due suoi alunni, che ha tentato invano di sedare, ha perso la fiducia nel proprio ruolo di insegnante e ha deciso di mettersi in aspettativa; dal punto di vista degli affetti, se da un lato gioisce per la realizzazione della figlia, che insegna come lui e sta ottenendo soddisfazioni all'altro capo del mondo, dall'altro la recente morte della moglie lo ha indotto a mettere in vendita la casa, ormai troppo grande per un uomo solo. Una sera, in un supermercato vicino casa, assiste ad un tentativo di furto da parte di tre rom: mentre due riescono a fuggire, il terzo - un ragazzino sui quattordici anni - lo blocca lui, consegnandolo poi alla polizia accorsa sul posto. La sera successiva, di ritorno da una cena con gli ormai ex colleghi, torna a casa e trova la porta forzata, le sue cose in disordine, e il giovane ladro (che aveva udito il suo indirizzo tra le generalità fornite alle forze dell'ordine) addormentato sul suo letto, stravolto e pieno di lividi.

 

 

In Comme un Fils, il regista Nicolas Boukhrief porta al cinema una delle genie trasversalmente più detestate, disprezzate e dileggiate al mondo: i rom. E lo fa proprio per questo, per ricordare al mondo che quando li si ghettizza o anche solo liquida dietro a frasi fatte o vulgate, si sta sempre parlando di esseri umani: tanto più se sono ragazzini, e in virtù del sentire comune si rinuncia a cuor leggero anche a dargli la possibilità di venire inseriti nel mondo.
Tra il prof (un misurato Vincent Lindon) ed il ragazzino (l'esordiente Stefan Virgil Stoica) si stabilisce un rapporto via via più profondo, dove la ritrovata voglia di spendersi per il prossimo del primo si scontra con la ritrosia del secondo, ostaggio di uno zio violento che lo picchia ogni volta che non porta soldi a casa e che lo disprezza già solo per essere un 'cashtalo', ossia un meticcio, in quanto figlio di madre zigana e padre rumeno. Se il tentativo di farlo proteggere da parte dello stato si scontra con i cavilli e il lassismo della burocrazia e delle istituzioni da un lato e con la paura del giovane di prendere sempre più botte dall'altro, l'uomo cerca sponda nelle sole realtà che sembrano interessarsi alle sue grida di aiuto, ovvero le associazioni di volontariato, e nel frattempo sfrutta le proprie competenze per alfabetizzarlo.
Attraverso una storia che racconta due paralleli percorsi di crescita, di cambiamento e di maturazione, Nicolas Boukhrief chiede uno spiraglio di attenzione, nonché di umano rispetto, per gli ultimi tra gli ultimi. Delicato e toccante.

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