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Star Wars - Episodio 2 - L'attacco dei cloni

Regia di George Lucas vedi scheda film

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La recensione su Star Wars - Episodio 2 - L'attacco dei cloni

di Decks
7 stelle

Mentre il percorso di formazione di Anakin Skywalker verso la maschera di Darth Vader sta iniziando, la saga ideata da Lucas nel lontano 1977 si avvicina alla sua conclusione. Fortunatamente il regista sembra essere conscio degli errori commessi nel precedente episodio, siamo ancora lontani dalla bellezza della vecchia trilogia, ma comunque, un miglioramento c'è.

 

Primo su tutti è l'uso degli effetti speciali: se il brutto e invadente risultato della CGI nel precedente capitolo poteva indurre un qualunque regista ad un ritorno a tecniche più tradizionaliste, Lucas non si arrende, e grazie alla sua determinazione e (soprattutto) ingenti spese stavolta il risultato è più che apprezzabile.

Sicuramente si sente ancora un certo retrogusto di finzione, soprattutto quando vengono mostrate creature aliene o interi eserciti, ma si chiude un occhio di fronte a uno dei primi film che riesce a girare l'intera pellicola con un sistema digitale a 24 frame ad alta definizione: una tecnologia che riesce a rendere più credibile ed epico un personaggio già amato come Yoda di qualsiasi costume, più scene che lasciano a bocca aperta, non solo per il loro alto tasso di realismo, ma per la loro visionarietà (su tutte sicuramente vi è la battaglia nell'arena dove sfavillano decine di spade laser), che rendono specifiche location, modificate dal computer, più fantascientifiche e strabilianti di qualsiasi altro episodio della saga (irraggiungibile è l'immenso pianeta-città di Coruscant).

La perfezione però è, come al solito, nelle mani di John Williams: le sue musiche riescono sempre a infondere le stesse emozioni di anni fa, ed il riutilizzo di sinfonie che riaccendono i ricordi verso il malvagio Darth Vader aiuta lo spettatore a soffrire e immedesimarsi assieme ad Anakin per una triste perdita.

Anche sul montaggio, Lucas sembra aver compreso i passati errori, limitando a focalizzarsi sulle avventure di Obi-Wan e Anakin, prima mostrando un rapporto più di amicizia fraterna, anziché maestro-allievo, e poi con degli stacchi su momenti più avventurosi e più romantici, fino all'unire il tutto in una baraonda di effetti speciali.

 

Trama e sceneggiatura però sono molto povere; tanto che si può riassumere l'episodio come una veloce spiegazione sull'origine del futuro impero galattico e la nascita di un amore proibito tra Anakin-Romeo e Padmè-Giulietta.

Il guaio è che, la perfetta realizzazione tecnica non basta a salvare quest'ultimo filone narrativo dai continui cliché, già di per sè tediosi, che sono accompagnati da dialoghi piatti e dalla mediocre recitazione di Christensen e Portman. Christensen è ancora acerbo, per niente calato nella parte e le sue doti attoriali rovinano momenti ricolmi di pathos, quali il ritorno su Tatooine e l'ultimo duello a spade laser. Anche la Portman, non è per niente credibile ed ostenta continuamente un'unica espressione tra il determinato e il tragico; un personaggio che può essere tradotto in una semplice scopiazzatura della portentosa Leila, che purtroppo, tranne nelle sinuose curve, non possiede nè la grinta nè un copione adatto.

Peccato, dunque, perchè Lucas punta su temi sbagliati, tralasciando aspetti ben più interessanti quali le tormentate vicende politiche della Repubblica o l'utilizzo di un cattivo da antologia, che in poche scene colpisce e ruba la scena all'inefficiente Christensen; Christopher Lee nel suo Dooku, dà un'interpretazione superba e tramite dialoghi composti da una espressività e una cadenza vocale nostalgici e melliflui, rende irresistibile un personaggio che doveva essere maggiormente sfruttato.

 

Si sente fin dalle prime scene che Lucas tenta di ridare le medesime emozioni che il pubblico ebbe con la vecchia trilogia. Fallendo; visto che il taglio di una mano, come la scrittura di determinati personaggi, non può riportare in vita passati sentimenti.

Tuttavia pur non inventando nulla di nuovo, con una trama scarna e leggera, il film è d'indubbio impatto visivo, e grazie ad alcune scelte di cast, che danno al film una marcia in più per le loro doti, può essere ben più che sufficiente (Ewan McGregor, Samuel Lee Jackson e Christopher Lee).

Un innocuo film d'intrattenimento, che se visto sotto questo aspetto riesce a conquistare benissimo lo spettatore che si lascia trasportare senza impegno in nuovi intrecci amorosi (superficiali e già visti) e una narrazione per lo meno più complessa (alleluia) de "La Minaccia Fantasma", ridendo di nuovo con C3PO e R2 e strabuzzando gli occhi di fronte ad un piccoletto verde e potente.

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