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Monster's Ball

Regia di Marc Forster vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Monster's Ball

di lucaskiesling
8 stelle

ogni film sull'america o è metropolitano, o calato nella provincia più gretta e squallida. lo sanno bene cineasti come lynch e altman, e, in misura diversa, craven, romero e carpenter. sotto certi aspetti, anche waters e meyer. se nei primi tutto è superbamente metaforico, ora in misura alla visionarietà barocca ora gestita dal sarcasmo più anarchico, e nei secondi è lo sfondo prediletto per crude parabole horror in cui si esplica il cinismo dei "mostri", negli ultimi risalta, più che altro, il desiderio di derisione e messa in discussione, dissacrante di stereotipi e pregiudizi.
monster's ball, diretto da un regista europeo, lo svizzero marc forster, uno dei talenti più interessanti dell'ultimo decennio, è un melodramma carceriao-famigliare lontano sia da dead man walking (gli è estraneo un pietismo pur proogressista) che dalle incursioni dei coen o raimi nel terreno del grottesco.no, in questo film la m.d.p. opera dei movimenti giusti, a volte leggermente virtuosi, attorno ai corpi dei personaggi, non esprimendo una forza o dilatando la realtà ma, cogliendo nella sua "reale" messiscena, ciò che la può far deflagrare. un procedimento non sottrattivo, bensì di attesa (molti i campi vuoti, subito riempiti dal montaggio, fortemente ellittico in certi frangenti) che viene poi sedata da una forza melodrammatica che evita ogni facile effetto, soprattutto grazie ai protagonisti, impegnati in una prova meravigliosa, esemplare, e mai sbrodolata, ovvero gli ottimo billy bob thorton e halle berry. se il film è un dramma imperniato sulla mancanza 8la moglie senza figlio, il figlio senza padre, il nonno senza nipote) tutto ciò è causato da un eccessiva presunzione, o da una eccessiva premura. i sentimenti, esplicati con forza, portano a compimento la loro natura in maniera estrema. solo che, dopo tre morti e un abbandono (di un granitico peter boyle), il regista sceglie un finale sofferto e forse tenue, affidandosi alle stelle, stanche forse di tanto sangue. notevole.

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