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Hypnotic

Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su Hypnotic

di YellowBastard
4 stelle

Presentato a Cannes 2023, nella Sezione di mezzanotte, Hypnotic – prodotto, sceneggiato, montato e fotografato, oltre che diretto, da Robert Rodriguez - non è affatto, pur citando il suo cinema, un thriller dalle ambizioni “quasi” nolaniane, come è invece stato presentato da molti critici, ma un molto più semplice B-Movie che rimanda, soprattutto nell’estetica, a un certo cinema dei primi anni Duemila, con i colori così saturi, alla Tony Scott, che probabilmente vorrebbero suggerire lo stato allucinatorio in cui versano quasi tutti i personaggi della vicenda, ma che partendo da una premessa molto interessante, e da possibili sviluppi potenzialmente intriganti, manda tutto in malora con un’operazione pigra, troppo ordinaria, che non stimola lo spettatore e che non riesce mai a essere coinvolgente come vorrebbe.    

 

Hypnotic: la recensione del film crime sci-fi di Robert Rodriguez - Il  Cineocchio

 

Ma procediamo con ordine.

L’idea di Hypnotic risale addirittura al 2002, da cui forse l’estetica di quegli anni e i riferimenti a Memento di Christopher Nolan pur prendendo come modello soprattutto il cinema di Alfred Hitchcock, che l’allora (ancora) inesperto Robert Rodriguez non riuscì però a realizzare rimando nel limbo, abbozzato e mai completato, fino a quando, grazie all’aiuto di Max Borenstein, il progetto riuscì finalmente a vedere la luce.

E in effetti, Hypnotic sembra davvero essersi svegliato da un coma (o da un’amnesia autoindotta telepaticamente) vent’anni dopo, tenuto all’oscuro degli ultimi decenni di sviluppo cinematografico e che, da allora, quelle stesse idee le ha già processate, inglobate e metabolizzate in miriadi di altre pellicole e/o serie TV, proponendo quindi un approccio alla storia e alle immagini che hanno un fortissimo sapore vintage.

 

Perché, se inizialmente la storia può anche apparire interessante, è nella seconda parte che tutto precipita, in un turbinio di stravolgimenti e di continui plot twist a rimettere continuamente tutto in discussione, in una gara al colpo di scena sempre più assurdo (o inutile) per una vicenda che si rivela sempre più insostenibile, specie se accompagnata da un’esposizione troppo didascalica, estremamente prolissa fino a una conclusione affrettata e inefficace, priva di qualsiasi tensione emotiva (sembra quasi che l’intenzione fosse di chiudere il prima possibile per evitare ulteriori castronerie) e che, con l’esaltazione della famiglia finalmente riunita, spinge molto (troppo?) sul versante sentimentale.

 

Hypnotic, Robert Rodriguez torna con un B-movie

 

Rodriguez ha sempre mostrato il suo amore per il cinema di serie B e per una creatività libera da ogni dogma così da potersi divertire rielaborandone i generi e le forme cinematografiche, con una forte attenzione per l’immagine e un personalissimo senso dell’umorismo, anche in prodotti dai più considerati minori o meno riusciti, ma da qualche anno a questa parte questo atteggiamento sembra essersi perso e questo suo ultimo lavoro ne è la definitiva conferma.

Persino l’apprezzabile tentativo di fare un film sul cinema con un ragionamento metalinguistico sulla finzione cinematografica e la realtà, attraverso il set allestito all’interno della pellicola in una delle scene più rivelatorie del film, perde presto di efficacia proprio in quanto troppo esplicito e diretto.

 

Anche il casting non viene (troppo) in aiuto del regista e, pur se giustificato (!) dallo stato mentale del suo personaggio, la nota poca espressività di Ben Affleck, protagonista del film, partorisce la solita performance tutt’altro che memorabile (a dir poco) mentre William Fichtner, noto caratterista di tanto cinema e TV, pur con la faccia giusta per un ruolo così ambiguo, finisce per rimanere vittima, alla fine, della pessima scrittura del suo personaggio.

Decisamente meglio, invece, Alice Braga mentre il cast è completato da J.D. Pardo, Dayo Okeniyi, Corina Calderon, Hala Finley, Jackie Earle Haley e Jeff Fahey, questi ultimi praticamente dei camei.

 

Hypnotic, la recensione | CinemaSerieTV.it

 

P.s. Si trova anche una scena nei i titoli di coda probabilmente per lanciare un eventuale sequel.

Scelta estremamente (pateticamente?) ottimistica visto che, uscito in patria praticamente senza alcuna forma di promozione, è stato un colossale flop al box-office.

 

VOTO: 4,5

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