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La vera storia di Jack lo Squartatore - From Hell

Regia di Allen Hughes, Albert Hughes vedi scheda film

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La recensione su La vera storia di Jack lo Squartatore - From Hell

di scandoniano
10 stelle

È il 1888: l’ispettore Abberline (Johnny Depp) è sulle tracce dello squartatore che terrorizza il mondo della prostituzione londinese. Nelle sue indagini Abberline si ritroverà a passare dallo squallido quartiere di Whitechapel, a Buckingham Palace, passando per riunioni massoniche, agenzie di servizi segreti e fumerie d’oppio. Mentre prova a trovare il colpevole, allaccia rapporti con una delle prostitute appartenenti al gruppo che man mano viene decimato da Jack lo squartatore; con lei nascerà un amore contrastato da mille difficoltà, in primis la ritrosia di una serie di personaggi in contatto con la Regina d’Inghilterra e tutti appartenenti alla massoneria inglese. Il finale è tutt’altro che scontato e decisamente toccante.

In calce si staglia la firma degli Hughes brothers, Albert e Allen, 3 film in 10 anni e prima opera in costume, impegnativa, in una delle ambientazioni più affascinanti da cui il cinema attinge da sempre: la Londra vittoriana di Jack lo squartatore, appunto, ma anche di John Merrick e di Sherlock Holmes, uno delle congiunzioni spazio-temporali più ispiratrici che ci siano (e non solo per il cinema, in primis per la letteratura).

Gli Hughes, che sembrano più avvezzi alla rappresentazione scenica delle ambientazioni piuttosto che alla riproduzione fedele della storia (ricavata da un fumetto di Alan Moore e Eddie Campbell), si avvalgono per questo di ottimi collaboratori, dal direttore della fotografia, agli scenografi, ai costumisti, per allestire uno spettacolo di una baldanza scenica che denota poche sbavature. Buono il casting, su tutti Ian Holm (il Bilbo Beggins de “Il Signore degli anelli”), oltre al protagonista, un Johnny Depp in uno ruolo tra i più convenzionali della sua carriera (Abberline non è sui generis come il “mani di forbice”, né è istrionico come Willy Wonka o cialtronesco come Jack Sparrow); Abberline è paragonabile solo a Ichabod Crane, l’investigatore di Sleepy Hollow, soltanto con molte faccette in meno e qualche pelo sullo stomaco in più. In ogni caso, così come per l’investigatore impressionabile del film di Burton, anche qui Depp sa interpretare al meglio la figura di un ispettore che riesce meglio di altri ad decodificare quella Londra sconclusionata, pericolosa ed inaffidabile con l’uso di assenzio ed oppiacei: in fondo, come Sherlock Holmes, anche Fred Abberline ha capito che solo viaggiando al di là del razionale si può dare un senso a quell’affascinante quanto enigmatico palcoscenico caotico che era la Londra vittoriana.

Per quanto il film sia inquadrato nel filone horror, ci sono molti tratti tipici del thriller oltre ad una risibile ma inconfutabile venuzza biografica, per un film complesso e completo, di fattura decisamente pregevole che però non rimane impresso per la crudezza delle sue immagini quanto per l’affresco sociologicamente valido che viene messo in scena. 

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