Regia di Elio Petri vedi scheda film
Petri è famoso per il suo cinema di denuncia politica e sociale ma qui si concentra sulle ossessioni e i turbamenti dell'io, anticipando però in parte l'ultimo periodo della sua creatività, pessimista e opprimente. La concentrazione è qui sui temi della crisi d'artista e sulla relazione di coppia mescolati ad aperture grottesche, visionarie, e a venature vagamente orrorifiche di esoterismo e turbe psichiche: Petri crea così uno dei film italiani più sperimentali dal montaggio spezzato e incalzante di Ruggero Mastroianni, dalla fotografia violenta di Luigi Kuveiller, ma soprattutto dal bellissimo commento musicale quasi onnipresente, tagliente e visionario di un grande Ennio Morricone, coadiuvato dal noto Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza, tra cui anche Egisto Macchi e Franco Evangelisti. Le parti più riuscite sono sicuramente agli estremi del film (splendidi in particolare i titoli di testa). Ottime prove di Franco Nero e Vanessa Redgrave.
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