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Domani accadrà

Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Domani accadrà

di hallorann
8 stelle

Titoli di testa su sfondo rosso. Era la tradizione della gloriosa Sacher Film (scomparsa di recente anche come piccola casa di distribuzione) che si rifaceva a quella dei Taviani, riferimenti che da parte dei produttori Nanni Moretti e Angelo Barbagallo non si fermavano qui. Con DOMANI ACCADRA’ il duo più autarchico dell’allora giovane cinema italiano faceva il bis dopo l’altro debutto importante e riuscito di Carlo Mazzacurati. Proprio da un soggetto di quest’ultimo, elaborato da Bernini, Pasquini, Luchetti e Petraglia (in qualità di scrematore) si fece esordire il terzo alla regia, dopo essere stato per tre film consecutivi l’aiuto regista e cameo incorporato di SOGNI D’ORO, BIANCA e LA MESSA E’ FINITA.



Nella Maremma toscana del 1848 Lupo e Edo sono due butteri pavidi e ingenui, per curare il loro compagno malato di malaria compiono una rapina in cui rimediano solo dieci miseri fiorini. Serviranno a nulla, perché l’amico muore. In realtà i due butteri hanno rapinato Terminio, il contabile del ricco tenutario Del Ghiana che ha trattenuto l’ingente somma nella sella del cavallo facendo cadere furbescamente le colpe sui due sprovveduti. Questi, ormai additati come ladri, scappano perché “Se non si va non si vede” come titola il primo capitolo. Nel secondo incontrano “Il terribile Gianloreto”, brigante autentico e ignorante. Edo e Lupo rischiano di morire subito ma l’arte di saper “scrivere e leggere” li salva. “Scrivono” la lettera di riscatto per gli inglesi sequestrati dalla banda di Gianloreto nei monti maremmani. Del Ghiana padre, intanto, ha messo alle calcagna dei due contadini tre soldati austriaci e Del Ghiana figlio - un letterato vedovo e padre di un neonato a cui scrive lettere e un diario - un ragazzo pacifico senza alcun intento vendicativo. Nel terzo capitolo, “La scommessa Flambart”, i due butteri vengono raccolti su una spiaggia dal marchese Lucifero Ombraviva e l’abate Flambart, il quale decide di fare una scommessa con l’amico nel tentativo di rieducare uno dei due sventurati. La scelta cade sul ferito Edo che viene curato, recuperato ed educato alle lettere e alla musica. L’altro abbandonato dalla “famiglia” decide di proseguire da solo la fuga. Nel capitolo “Domani” lo smarrito Lupo capita nella comunità di Armonia, autogestita dall’utopista Enea Silvio (un Leonardo dell’epoca) e coadiuvata dall’uomo memoria Biagio, a sua volta innamorato non corrisposto dall’inventrice di essenze Vera che invece si concede a Lupo. Nella comunità si ha “una fiducia illimitata nel domani”, sennonché quando Enea cattura un fulmine e vuole sostituire il carbone con l’energia elettrica si scatena una rivolta dei carbonai, capitanati da Matteo che parla una lingua incomprensibile traslata da piccoli traduttori. Nel frattempo il giovane Del Ghiana, saputa la verità da Lupo sul vero autore del furto, liquida gli ambigui austriaci e decide di tornare alla tenuta. Verrà giustiziato dagli invisi “amici” servi del padre. Il Granduca di Toscana ha concesso la costituzione e i borghesi scappano verso Venezia, Edo ritrova Lupo e viceversa “Tutto torna” come vuole l’ultimo capitolo. Anche loro stanno per essere fucilati dai soliti odiosi austriaci ma un gruppo di mazziniani li salva. Siamo agli inizi dei primi moti del ’48, Lupo e Edo salgono sulle barche dei salvatori al grido di “Viva chi? – Viva Mazzini! – Viva! “Viva l’Italia! – Viva!”.



DOMANI ACCADRA’ è un attraversamento ironico nella Storia di oltre centocinquant’anni fa. Negli anni ottanta - terminata l’abbuffata dei grandi autori degli anni settanta - si tornava alla narrazione, al racconto come sottolinea Daniele Luchetti che gira con vivacità una sorta di favola realistica fortemente influenzata dal cinema dei fratelli pisani. Alla gravità e al rigore di titoli quali ALLONSANFAN (per farne uno tra gli altri), il regista e i suoi sceneggiatori contrappongono una leggerezza in cui si uniscono bene commedia e avventura, citazioni di Fourier e Rousseau, la pittura di Segantini, sfottò a Platone e Aristotele (“loro hanno detto quasi tutto”) e agli equivoci della Storia. Lupo e Edo sono due antieroi che contribuiranno a fare l’Italia. Il cast mescola feticci dei Taviani e di Moretti, outsider e caratteristi scafati. Ai primi appartengono i protagonisti Giovanni Guidelli e Paolo Hendel (se vogliamo due outsider del cinema in generale), l’incompreso e sfortunato Diego Del Ghiana di Claudio Bigagli. Ai secondi Antonio Petrocelli, Dario Cantarelli, Mario Monaci Toschi e lo stesso Moretti. Ai terzi Ugo Gregoretti (in gran forma in coppia con Cantarelli) e Ciccio Ingrassia. Ai quarti Gianfranco Barra e Giacomo Piperno. Esordienti Agnese Nano, Margherita Buy e Angela Finocchiaro un po’ macchietta. Trait d’union tra i primi e i secondi il magnifico Nicola Piovani

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