Regia di James B. Rogers vedi scheda film
Tornano i ragazzotti sfigati del primo capitolo, stavolta dopo un anno di esperienza al college, dove però le esperienze fisiche sono state ben poche. I quattro, a parte Oz che si è fidanzato, cercano di rimediare al periodo di grama cercando di approfittare delle continue feste esagerate di Stifler, che infatti riceve puntualmente ogni volta una visita della polizia. Allora affittano una casa sul lago, cercando lavoretti estivi per poi organizzare un'indimenticabile festa a fine estate e intanto ognuno trova il modo di essere indaffarato: Jim si ritrova continuamente in situazioni imbarazzanti con Michelle, Nadia e col padre, Kevin s'illude di tornare con la propria ex, Stifler è sempre più una bomba ad orologeria e il timido e buon Finch si dedica a pratiche tantriche per sprigionare tutta la propria potenza in vista di un eventuale nuovo incontro con la mamma di Stifler.
Cambia il regista (non ci sono più i fratelli Weitz ma il mestierante Rogers), ma gli ingredienti di American Pie restano gli stessi: interpreti singolarmente debolucci che insieme però costituiscono un gruppo ben assortito, gag a volte volgari e banali e a volte azzeccate, colonna sonora trascinante, costituita dal meglio del pop-rock americano dei primi anni 2000 (Sum41, Offspring, Alien Ant Farm, American Hi-Fi, Green Day...). Un film sempliciotto, senza pretese, superficiale al punto da incarnare più che bene la superficialità dei ventenni americani, lontano in questo anni luce da, che so, Animal House, ma comunque carino e divertente qua e là. Sufficiente.
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