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Grandeur et décadence d'un petit commerce de cinéma

Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Grandeur et décadence d'un petit commerce de cinéma

di mm40
2 stelle

Un regista sta preparando il suo nuovo film; al caos tipico del casting si aggiungono problemi finanziari per trovare i fondi produttivi.



Un film sulla preparazione di un film: ecco come Jean-Luc Godard avrebbe girato 8 e ½ (ma per fortuna ci ha pensato prima Fellini); Grandeur et decadence d'un petit commerce de cinema è una sorta di saggio sulla lavorazione di un regista alle prese con il casting e con il reperimento dei fondi necessari alla produzione del suo lavoro: noiosissimo, manco a dirlo, puro godardismo portato all'estremo. Di certo questo titolo appartiene alla schiera degli esperimenti meno riusciti del regista francese, che compare anche brevemente nei panni di sé stesso, con il proverbiale sigaro appiccicato alle labbra; a interpretare il protagonista-regista c'è invece Jean-Pierre Mocky, un altro che qualche film l'ha girato. Completano il nucleo centrale del cast Jean-Pierre Leaud, Marie Valera e Caroline Champetier; i titoli di testa attribuiscono il soggetto a un romanzo di James Hadley Chase, ma sembra verosimile che si tratti quantomeno di un caso di “liberamente tratto da”. Musiche classic rock e folk – Joni Mitchell, Bob Dylan, Leonard Coehen, Janis Joplin – si mescolano con brani di Bartok e Arvo Part. Un'ora e mezza, produzione della tv di Stato francese: senza capo, né coda. 2/10.

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