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Quasi orfano

Regia di Umberto Carteni vedi scheda film

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La recensione su Quasi orfano

di mm40
3 stelle

Valentino è un designer di successo, vive a Milano e ha sposato la snob Costanza. L'uomo sostiene di essere orfano, ma in realtà ha soltanto tagliato i ponti di netto, anni prima, con la sua sgangherata famiglia che risiede in Puglia. Un giorno però il fratello Nicola si riaffaccia nella sua vita, per convincerlo a riavvicinarsi a mamma e papà.


Non c'è granché di particolarmente originale, ma neppure qualcosa di effettivamente sbagliato o sgraziato in questa commedia agrodolce (in cui prevale il dolce) scritta e diretta da Umberto Carteni, che per la sceneggiatura si avvale anche della firma di Herbert Paragnani. È la solita, vecchia storia di dissidi famigliari, di distanze generazionali, sociali e regionali che il cinema nostrano ha oramai proposto in tutte le salse; questa volta al centro della storia c'è un pugliese di successo emigrato a Milano, ben interpretato da Riccardo Scamarcio, che ha da tempo deciso di tagliare i ponti con mamma (Nunzia Schiano) e papà (Adriano Pappalardo). In attesa del lieto fine ineluttabile, che puntuale arriva al termine dei cento minuti di visione, ci sono gag non troppo sofisticate, ma che potremmo definire 'al passo con i tempi' (la famiglia gender fluid della bravissima Ema Stokholma, per es.) e momenti vagamente sentimentali che addolciscono un po' l'impasto dell'opera. Nel cast anche Valentina Puccini, Bebo Storti, Antonio Gerardi, Paolo Sassanelli e Manuela Zero. Quarta regia per Carteni, che esordì in maniera convincente nel 2009 con Diverso da chi? e poi scivolò su due commediole dagli scarsi contenuti come Studio illegale (2013) e Divorzio a Las Vegas (2020). 3,5/10.

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