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BW 2. Il libro segreto delle streghe

Regia di Joe Berlinger vedi scheda film

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La recensione su BW 2. Il libro segreto delle streghe

di Rosencrantz
6 stelle

Certo non era facile realizzare un sequel di BLAIR WITCH PROJECT, e francamente non era nemmeno necessario, ma va dato atto al regista Berlinger (esordiente sul grande schermo ma noto per i propri documentari) che, una volta trovatosi per le mani il progetto, ha avuto l'intelligenza (e il coraggio) di proseguire la "filosofia" del capostipite pur non seguendone gli stessi passi.
Il film è non solo rispettoso della mitologia creata intorno alla strega (donando quindi un forte senso di continuità alla pellicola), ma prosegue l'abile gioco fra realtà e finzione che costituiva poi il vero cardine del primo capitolo: dove in quest'ultimo si spacciava un film per un documentario (e, dunque, quanto ripreso dalle telecamere come realtà era invece falso), in questo ciò che si vede nella realtà è un'allucinazione e solo le telecamere possono ridar vita alla realtà dei fatti.
Considerato che il regista è un documentarista, questa è un'interessante presa di posizione...
Giocato interamente sulla contrapposizione fra realtà fisica e filmata, con le telecamere sempre incombenti come in un colossale "Grande fratello", il film segue i propri protagonisti nella propria discesa nella follia senza che questi quasi se ne accorgano (all'opposto di quanto accadeva nel primo), inserendoli in un contesto dove il capostipite (falso) è parte integrante della loro realtà (vera) e dove nulla è come appare (dall'allarme che simula dei cani da guardia alle visioni che li tormentano).
Ottima dunque la scelta "ideologica" del film, meno la realizzazione pratica: la pellicola non si discosta dai canoni consolidati dei "teenage-horror" degli ultimi anni, con una discreta regia che offre un'aura di tensione ben costruita senza però mai giungere ad un vero apice, afflosciandosi nell'ultimo quarto d'ora in cui il regista, forse nel timore di non essere compreso, si perde a spiegare gli eventi visti fino ad allora col risultato di ammazzare la tensione fino ad allora creata.
Come già nel precedente, anche qui gli attori sono sconosciuti (ed abbastanza bravini) e mutuano i nomi dei personaggi dai propri, corrispondondendo in modo azzeccato alle varie tipologie di fans della saga.
Da notare come del famigerato "libro delle ombre" (banalmente tradotto come "libro segreto delle streghe") nel film non si faccia assolutamente menzione, ed il fatto che una delle interpreti (Tristen Skyler) abbia una notevole somiglianza con Jennifer Aniston, somiglianza sottolineata nella versione italiana dandole la stessa doppiatrice.

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