Regia di Naomi Holwill vedi scheda film
Analisi di un genere "proibito", incredibile e singolare deriva del cinema exploitation degli anni Settanta. Dalle parole dei protagonisti (attori, registi, ma non solo) sembra emergere talvolta un certo senso di colpa, un desiderio di dissociarsi da quanto fatto; altre volte il contrario, ovvero un atteggiamento impenitente, rivendicativo, orgoglioso. Dalle parole dei critici sembra invece affiorare il tentativo un po' azzardato e audace di rivalutare e ricontestualizzare questi film.
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