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Korang, la terrificante bestia umana

Regia di René Cardona vedi scheda film

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La recensione su Korang, la terrificante bestia umana

di moonlightrosso
3 stelle

Uno dei primissimi esempi di cinema splatter e di trash allo stato puro!

Un delirio allo stato puro! La sublimazione del trash più cristallino! Un cult e un must per ogni "grind'house" d'oltre oceano che si rispetti ma anche un film da tutto esaurito e da vedere rigorosamente in piedi in quegli italici pulciai di terza visione del tempo che fu.

La trama inizia riprendendo, al femminile, la tradizione dei "luchadores" messicani (uno dei generi cinematografici più amati dalle sprovvedute platee latino-americane), intesi come quei lottatori di catch che si presentavano sul ring mascherati in maniera carnascialesca e che facevano a gara nello sfoggiare le tutazze più sgargianti e ridicole. Qui la lottatrice Lucy (Norma Lazareno), al termine di un fintissimo incontro, scaraventa fuori dal quadrato la sua avversaria Helen provocandole un danno cerebrale irreversibile che la costringerà a un permanente stato vegetativo. Totalmente iconoclasta delle più elementari regole di logica narrativa (in altre parole passando letteralmente "di palo in frasca"), il film vira improvvisamente verso una maldestra scopiazzatura degli horror stile Frankenstein, che vedremo costituirà la parte centrale e dominante della nostra sgangherata vicenda. In questa seconda fase, il tal Prof. Kaufmann (Josè Elias Moreno) tenta di guarire il figliolo gravemente malato di leucemia trapiantandogli il cuore di un gorilla rapito dallo zoo (non vi sto prendendo in giro ma è davvero così!). Nonostante la riuscita in sè dell'operazione, ripresa fra l'altro e con nostra somma gioia con dettagli "gore" a dir poco insostenibili, il giovanotto si trasforma inaspettatamente in un uomo-gorilla che uccide praticamente chiunque gli capiti a tiro. Secondo l'"illuminante" spiegazione del Prof. Kaufmann, il cuore dell'animale avrebbe pompato il sangue troppo energicamente, così da danneggiare le cellule cerebrali del figliuolo facendole regredire a livelli scimmieschi (e qui non si finisce mai di imparare!). Il professore deciderà quindi di eseguire un nuovo trapianto con un cuore umano, individuato in quello della lottatrice sconfitta nella scena iniziale, ma i guai non sono finiti!!

Da uno scombicchierato copione vergato dal regista (il decano Renè Cardona Senior) in accoppiata con il figlio (anch'egli futuro prolifico cineasta), nasce dunque una pellicola diretta con i piedi, ultrapovera nella messinscena, recitata da cani con attori men che insignificanti (Norma Lazareno credo arrivi a malapena al metro e cinquanta) e che lascia interdetti per il numero straordinariamente copioso di ingenuità e ridicolaggini. Basti pensare ai segmenti narrativi legati da siparietti tipo "Carosello" con tanto di sciorinata di xilofono; alla trasfigurazione del ragazzo leucemico in un uomo-gorilla a dir poco impresentabile e che non può non richiamare alle nostre cinefili memorie quell'uomo lupo del capolavoro trash "La croce dalle sette pietre" (noto anche con il diverso titolo de "L'uomo lupo contro la camorra"); alle spiegazioni scientifiche talmente farneticanti da far sogghignare persino un minus-habens; alle indagini strampalate del Tenente Bennett, fidanzato di Lucy, impersonato dal modesto caratterista autoctono Armando Silvestre. Ciò senza dimenticare il perdono chiesto nel finale dal professore al figlio malato dopo averlo massacrato a suon di trapianti (roba da farsi mandare come minimo a quel paese!!).

In un contesto che trasuda trash da tutti i pori e che non si pone alcun limite al cattivo gusto, va sicuramente spesa una parola per la presenza di notevoli effettacci "gore" la cui realizzazione, davvero efficace, credo abbia eroso quasi tutto il misero budget messo a disposizione. Oltre alle testè citate operazioni a cuore aperto, non mancano primi piani di gole strappate e di bulbi oculari estirpati dalle relative cavità, il tutto in un gioioso tripudio di emoglobina e frattaglie.

"Korang la terrificante bestia umana" (un titolo che è tutto un programma!) è dunque un film che caldamente consiglio come uno dei primissimi esempi di cinema splatter che troverà nel decennio successivo (e soprattutto in casa nostra) le sue migliori affermazioni. Prodotti come questi, banditi dalle produzioni mainstream, concentrate all'unisono su blockbusters pulitini, educatini e politicamente corretti, vanno oggi ricercati in alcuni poveristici girati in video artigianali e destinati a poche nicchie di fanatici.

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