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Terrore nello spazio

Regia di Mario Bava vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Terrore nello spazio

di alan smithee
6 stelle
PRIME VIDEO
Due navi interplanetarie impegnate alla ricerca di alternative forme di vita nella galassia, captano un sos proveniente dal desolato pianeta Aura, e decidono di mettersi in azione e scendere sul pianeta. Separatesi, rimaniamo in contatto solo con la Argos, di cui assistiamo alla complicata fase di atterraggio, mentre dell'altra, il Galliot, si perdono le tracce.
Già in fase di discesa i membri dell'equipaggio vengono come catturati da una forza invisibile che li induce a comportamenti strani, improntati a forme autolesive, sino a provacare il suicidio. Tuttavia la forza di volontà dell'esperto e maturo capitano Markary, impedisce sul filo del rasoio che l'intero equipaggio rimanga vittima di se stesso.
Sul pianeta, oltre a raggiungere finalmente l'atra astronave, scoprendo che l'intero equipaggio è rimasto vittima della minaccia invisibile da cui loro si sono salvati per un soffio, inizieranno le ispezioni della lugubre ma pittoresca valle magmatica che li circonda: troveranno un'astronave aliena atterrata secoli prima, con umanoidi giganteschi ridotti a scheletri.
Poi i nostri membri dell'equipaggio cominceranno a scomparire uno dopo l'altro, facendosi ritrovare orrendamente straziati, per poi tornare in vita come automi.

La verità verrà scoperta troppo tardi, quando i tre sopravvissuti, riusciti a riparare l'astronave, compromessa durante l'atterraggio di fortuna, si scopriranno loro stessi contagiati dalla presenza aliena su quel pianeta maledetto, che induce i suoi abitanti a trovare nuovi corpi sotto cui prender corpo, prima di riuscire a partire per colonizzare nuovi pianeti, essendo il loro in fase morente a causa del loro sole, ormai in corso di spegnimento.
Eliminato l'ingegnere di bordo, l'unico vero umano sopravvissuto, i due non-umani decideranno di andare a colonizzare il pianeta abitato più vicino, che da una immagine in lontananza risulterà, sinistramente, la nostra Terra.
Considerato negli anni '60 uno dei migliori film di fantascienza italiani mai concepiti, ideato e girato con pochi mezzi ma con un estro scenografico ancora oggi avvincente e stuzzicante, Terrore nello spazio, che Mario Bava ha tratto dal racconto di fantascienza del 1960 Una notte di 21 ore di Renato Pestriniero, è ormai, inevitabilmente un oggetto di culto a cui è impossibile non volere bene.

Costellato di dialoghi tra l'ironico e l'ingenuo (i discorsi del comandante provocano anche divertite risate per via del suo comportamento a metà strada tra l'eroico ed il gradasso), inebriato da tutine stilizzate certamente di grande effetto in quegli anni, con pupattolone tutte curve con nomi evocativi come Tiona e Sanya, che ne rendono piacevoli i contorni ovattati e sinuosi, Terrore nello spazio vanta un cast tutto sommato piuttosto modesto, ma la direzione di Bava lo rende semplicemente strumentale ad una storia corale in cui non c'è nemmeno troppo tempo per affezionarsi ad alcuno di loro, eccetto il sardonico, spesso involontariamente comico comandante, interpretato con svogliata cialtroneria dall'attore americano Barry Sullivan, ma nella parte del quale non sarebbe risultato per nulla fuori posto il grande Leslie Nielsen, peraltro già protagonista, circa dieci anni, prima, del leggendario Il pianeta proibito.
 
 
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