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Siccità

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su Siccità

di mm40
6 stelle

In una Roma sopraffatta dalla siccità e dall'epidemia di una misteriosa malattia derivante dalle blatte si intrecciano e si accavallano le storie di vari personaggi: una dottoressa, un tassista, un idrologo, una cassiera di supermercato, una giovane musicista, un attore fallito reinventatosi influencer, un evaso... suo malgrado e molti altri ancora.


Tanti sono i pregi, ma non pochi i difetti di quest'opera che ci consegna, a prescindere da tutto, un Paolo Virzì particolarmente ispirato e propositivo, che tenta addirittura la carta del racconto (lievemente) distopico, così atipica per il cinema nostrano, costantemente in bilico tra fellinismi e denuncia. I difetti, sia chiaro, non inficiano il risultato nel suo complesso e possono riassumersi sostanzialmente nel fattore caotico che (non) regola lo sviluppo corale della trama: quando un film ha così tanti personaggi e tutti prima o poi finiscono per incontrarsi e in più snodi contemporaneamente, la tenuta logica del lavoro ben presto collassa. E pazienza, perché in fondo c'è tutto un aspetto allegorico della faccenda che non richiede una particolare solidità alla storia; ed ecco che qui arrivano i pregi: il valore 'civile' e morale del racconto è indubbio, così come la giusta intuizione del mettere in scena una vicenda pregna di elementi di attualità, ma virandola al futuro prossimo e in uno scenario in odore di catastrofismo. In tal modo Siccità diviene un film godibile alla sua uscita, ma dall'importanza perfino maggiore negli anni a venire, quando potrebbe perfino rischiare senza tanta fatica di diventare profetico. Infine è doveroso sottolineare l'eredità piuttosto evidente della commedia all'italiana nei personaggi e nelle situazioni in cui essi sono coinvolti – ma questa per Virzì non è certo una novità: quelle dei perdenti assoluti, dei poveri cristi e dei potenti approfittatori sono le uniche figure consentite sulla scena, e qualcosa suggerisce che sì, in effetti il quadro sia completo, guardando là fuori. Nel cast Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchioni, Silvio Orlando, Emanuela Fanelli, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Sara Serraiocco, Paola Tiziana Cruciani e Max Tortora; sceneggiatura del regista, di Francesca Archibugi, di Francesco Piccolo e di Paolo Giordano. 6,5/10.

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