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Flee

Regia di Jonas Poher Rasmussen vedi scheda film

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La recensione su Flee

di gaiart
8 stelle

Flee è un piccolo capolavoro. Documentario, animazione, storia, contenuti emotivi, racconto psicologico, tratti etrogenei in bianco e nero come la vita. Un pò Vedova, un pò Pollock. Scatti slavati in grigio.

Flee è un piccolo capolavoro.

 

Documentario, animazione, storia, contenuti emotivi, racconto psicologico, tratti etrogenei in bianco e nero come la vita. Un pò Vedova, un pò Pollock. Scatti slavati in grigio.

In qualsiasi modo si scelga di declinarlo il viaggio di questo afgano Amin, verso la vita e la sua resilienza, tocca davvero tutti.

 

E insegna anche quali drammi psicologici certe vite debbano sopportare per sempre a causa di guerre stupide, ingiuste e malsane, menzogne e introvabile asilo politico.

 

La doppia scelta del regista

Con documentario e animazione si vira tra la dura realtà che viene edulcorata dal cartone animato come se tutto fosse fasullo, o più morbido, un gioco quello che si racconta.. Invece il documentario riporta in modo netto, drastico alla verità, alle assurdità e violenze dei Mujaheddin che presero l'Afghanistan, alla durezza di una storia vera, quella di Amin giovane gay, in un paese musulmano e integralista che sognava i muscoli di Jean-Claude Van Damme nel poster appeso alle pareti della sua cameretta, in un territorio dove la diversità non poteva e non doveva esistere.


Flee
 in inglese significa fuggire. E questa è la storia che da sempre vediamo nei nostri stati e continenti.

 

Il regista danese forse toccato dal vivo, mette in scena l'attualità del contemporaneo e la sua disonestà, la futilità e rincorsa di un lasciapassare dove cittadini di serie A, B o ZETA esistono e non possono convivere. Tanto meno serenamente.

 

 

Basato su una storia vera, Flee colpisce come farebbe un bel gancio destro in faccia e restituisce ai potenti tutta la loro stupidità e magnitudine nel distruggere vite anime e progetti, anche minuscoli, altrui.

 

Gente minacciata da guerre, da carestie, da scompensi climatici, energetici, da rivoluzioni del pianeta costretti da siccità e terremoti o tsunami a spostarsi per sopravvivere. 
Ancora oggi 15.000 ucraini scappano dalla guerra e sono accolti in Italia. 
Il profugo ormai è un dato di fatto e farà sempre più parte delle nostre vite data la stupidità, la cattiveria imperante dei gerenti, Putin incluso. 

Il film racconta la precarietà di casa e cose. L'insicurezza, la guerra, l'urto, la violenza e perdita della famiglia, il cosiddetto 'displacement' che, come nel caso del film, insegna che i profughi, se accolti, possono fornire grandi anime, grandi intelligenze persino sfruttabili dal paese che accoglie. 

 

Sinossi

Amin ha 36 anni, vive in Danimarca, è un affermato docente universitario e sta per sposarsi con il suo compagno. Ma poco prima delle nozze, il passato torna a fargli visita, facendogli ripercorrere gli anni della sua gioventù, quando dall'Afghanistan arrivò in nord europa dopo un lungo viaggio, con la speranza di chiedere asilo politico. Flee è il racconto di una fuga che si trasforma in un inno alla vita e alla libertà, un percorso umano intessuto di sfide e gioia contagiosa, una cronaca veritiera e poetica della ricerca della felicità, che apprendiamo dalla viva voce del protagonista.

 

Un film straordinario che è gia storia del cinema, il primo ad essere candidato all'Oscar come miglior film internazionale e al contempo come miglior documentario e miglior lungometraggioo d'animazione. 

 

Anche le musiche scelte con cura contribuiscono di sicuro a creare quella libertà di cui si parla tanto nel film e della sua totale e incessante ricerca, I love you, fool .

 

 

 

 

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