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Metropolis

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Metropolis

di Furetto60
10 stelle

Capolavoro indimenticabile

Nel distopico futuro del 2026, Metropolis è una città divisa in due classi, quella dei ricchi industriali, che vive sfaccendata, in lussuosi grattacieli e quella dei poveri, la classe proletaria, relegata nel ghetto del sottosuolo e sottoposta ad un incessante ed estenuante lavoro, comandati dal dittatore –padrone, Johann Fredersen, che dall'alto della grande torre, gestisce con severa autorità il lavoro dei suoi sottoposti. Suo figlio Freder che vive una spensierata giovinezza nei lussuosi giardini, incontra casualmente un gruppo di bambini poveri, accompagnati da una giovane insegnante, Maria. Sconvolto dalla indigenza dei piccoli e dalla bellezza della donna, Freder si addentra nei sotterranei, venendo così a conoscenza delle terribili condizioni in cui gli operai sono costretti a lavorare, intere masse di individui ridotti in schiavitù,costretti a svolgere mansioni pericolose e alienanti,così decide di camuffarsi come uno di loro, vivendo sulla propria  pelle la condizione di estremo  disagio in cui versa quella gente, poi seguendo delle mappe, raggiunge le catacombe situate ad un terzo livello della città, al di sotto delle abitazioni dei lavoratori .Ivi  Freder vede e sente  Maria , arringare il popolo degli oppressi, convinta che le condizioni delle masse sfruttate possano essere risollevate, soltanto grazie all’intervento di un salvifico mediatore. I due giovani si innamorano. Intanto Fredersen, in combutta con lo  scienziato inventore Rotwang, che ha costruito un robot, fa  rapire Maria per darle le sue fattezze fisiche, in modo da poter  controllare gli operai, sapendo l’ascendente che ha su di loro, ma contravvenendo per vendetta alle istruzioni di Johann, suo antico rivale in amore, Rotwang programma l’automa  per istigare gli operai alla ribellione, cosi questi distruggono le macchine, provocando l'inondazione della città, ma  la vera Maria si libera e  riesce con il suo genroso impeto a  salvare la sua gente dalla catastrofe, mentre i lavoratori  catturano il nefasto robot e lo mettono al rogo. Nello scontro finale, Freder uccide lo scienziato pazzo  Rotwang e sancisce poi l'accordo tra il magnate e i lavoratori, recitando il refrain del film: "Mediatore tra il cervello e le mani, dev'essere il cuore".

Film capolavoro del regista Friz Lang nel 1926, ne esistono diverse versioni di lunghezza e tagli variabili. C’è una prima versione restaurata da Enno Patalas di 147 minuti e risale al 1984, poi la versione colorata di 87 minuti di "Giorgio Moroder presents Metropolis" con il rock elettronico di Adam Ant, Pat Benatar, Bonnie Tyler, Freddie Mercury, e Loverboy,ancora una versione di 148, quasi integrale che il 23 febbraio 2011 Medusa ha distribuito in DVD e Blu-Ray, con la partitura originale di Gottfried Huppertz.Al di là delle diverse letture e dei diversissimi pareri, pare che il film all’epoca sia piaciuto ad Hitler, l’opera è una pietra miliare,della cinematografia di fantascienza, per la sua visionarietà e brillantezza, dal punto di vista estetico  e scenografico. Lang si avvalse della collaborazione di ben tre specialisti (Kettelhut, Hunte e Vollbrecht),che attraverso effetti speciali inediti per l’epoca e tecniche di ripresa all'avanguardia, raggiunse una perfezione stilistica talmente alta, da  superare la scolastica semplificazione di concetti, come lo sfruttamento capitalistico dell'uomo attraverso l'evoluzione industriale e  di trascendere il discutibile messaggio sociale, a metà  tra rivoluzione e pacificazione, che arriverebbe dal cuore, unico mediatore tra mente e braccia. Meraviglioso gioiello espressionista, apoteosi di audaci geometrie, concerto  urbano, che guarda con curiosità verso ,il pericoloso e affascinante mondo dell’automazione, è un film tumultuoso, e arzillo, sontuoso e costoso. Memorabile la breve sequenza dello spogliarello del robot-Maria in un postribolo aristocratico.

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