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La signora Morlì, una e due

Regia di Gianni Serra vedi scheda film

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La recensione su La signora Morlì, una e due

di mm40
4 stelle

Evelina, abbandonata con un figlio piccolo dal marito Ferrante, trova un secondo amore nell'avvocato Lello, da cui ha una bambina. Tuttavia il matrimonio precedente non viene sciolto e lei rimane la signora Morli. Passano gli anni e Ferrante fa ritorno; ed è un bel problema, perché Evelina, legalmente sua moglie, è ancora attratta da lui.

Teatro in televisione: Gianni Serra, regista intellettuale dalla ormai lunga frequentazione con il piccolo schermo, confeziona per il pubblico domestico una versione dell’opera pirandelliana La signora Morli, una e due, e lo fa mediando fra gli standard limitati del mezzo televisivo e quelli ancor più ristretti della messa in scena sul palco. Il risultato è un lavoro sicuramente encomiabile dal punto di vista della resa estetica, ma non esattamente frizzante o brillante per verve, ritmo, emozioni. I dialoghi e lo studio dei personaggi su tutto: l’adattamento firmato dallo stesso Serra non si discosta più di tanto dalla pagina dello scrittore siciliano e, quantomeno, l’occasione è buona per gli interpreti per farsi valere: il triangolo centrale del cast è composto da Marisa Malfatti, Emilio Bonucci e Paolo Graziosi. Curiosità: neppure vent’anni prima, nel 1972, la Rai aveva già prodotto una versione de La signora Morli, una e due, in quell’occasione per la regia di Ottavio Spadaro. 4/10.

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