Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film
L'ultimo film di Dallamano è con molta probabilità uno dei suoi migliori, anche se è difficile dirlo senza timore di smentita poichè non sono molti i suoi lavori sopravvissuti a lungo. Negli anni Settanta d'altronde funzionava così: il film era una produzione per lo più 'cotta e mangiata', consumata sul momento e presto dimenticata, e la forma del poliziottesco - genere cui bene o male appartiene anche Quelli della calibro 38 - si presta come la migliore per questo tipo di parabola: riferimenti più o meno diretti a fatti di cronaca contemporanea (nera, ovviamente), ritratti metropolitani crudi e personaggi stilizzati, tutte cose che nel lungo periodo non possono durare. Al termine delle riprese un incidente stradale stroncherà la vita del regista, neppure sessantenne; Dallamano proveniva dalla fotografia e in effetti da quel punto di vista anche questa pellicola (in cui è curata dal professionista ungherese Gabor Pogany) è ben seguita. L'azione non può mancare e anche questo fattore funziona a dovere; e così pure la colonna sonora incalzante di Stelvio Cipriani. Quel che non va è invece presto detto, essendo in sostanza sintetizzabile in soltanto due punti: la storia non ha particolare mordente (sceneggiatura di Dallamano-Bottari-Guglielmi-Sanzò) poichè ricalca la solita trama di vendetta personale fra boss e sbirro; la recitazione non è uniforme e al di là dei vari Marcel Bozzuffi, Ivan Rassimov, Riccardo Salvino, Giancarlo Bonuglia e Armando Brancia (che comunque occupano i ruoli centrali) non ci sono attori molto dotati o particolarmente convincenti. Curiosità: in una scena compare l'ancora non molto nota Grace Jones, nei panni di cantante di night. L'anno seguente il mestierante Giuseppe Vari girerà un improbabile Ritornano quelli della calibro 38. 5/10.
Il terribile gangster detto 'il marsigliese' semina il panico per Torino; quando il fratello viene ucciso da un'imboscata della polizia, il marsigliese fredda la moglie del commissario Vanni. Il quale costituisce una squadra di quattro uomini esperti e dotati di calibro 38, per prendere il bandito e non per forza vivo.
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