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Crimini e misfatti

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Crimini e misfatti

di AlbertoBellini
10 stelle
 
Judah è un popolare oculista di New York, da anni tradisce la moglie che lo adora con un’altra donna, l’hostess Dolores, che minaccia di rilevare la loro storia alla moglie, mettendo in serio pericolo la stabilità della sua tranquilla vita famigliare. Cliff Stern è un documentarista che colleziona insuccessi professionali e sentimentali. Per finanziarsi e ultimare il suo documentario sul filosofo Luois Levy, si occuperà di dirigere un film sul miliardario fratello della moglie, Lester. In questa occasione conoscerà Halley, di cui si innamorerà perdutamente e cercherà di sedurla in ogni modo.
 
"Dio è un lusso che non mi posso permettere."
 
Esiste un qualcuno o un qualcosa che ci osserva e giudica i comportamenti degli uomini? Qual è il senso di tutto questo, della vita, dell'universo? Queste domande sono la base che ha dato vita a "Crimini e Misfatti", il capolavoro di Woody Allen che lo ha definitivamente scostato dalla commedia pura. In quest'opera, il regista ci racconta, senza pietà, due storie parallele, due vite che sembrano cominciare allo stesso modo, ma che "termineranno" nell'esatto opposto in cui dovrebbero terminare, se esistesse ancora la giustizia. Ma non è più cosi. Per Allen la giustizia è morta e sepolta, l'umanità si sgretola sempre di più in un affresco di immoralità e niente o nessuno ci guarda da lassù, deve essere stato un brutto periodo per il regista, non a caso tre anni dopo avrebbe divorziato da Mia Farrow, una relazione che al contrario di quella con Diane Keaton, non è stata molto benevola.
"Crimini e Misfatti" è il picco della maturazione Alleniana, il cinema di Bergman, Wilder, Chaplin, Fellini e Hitchcock si fondono in unico calderone di indifferenza dell'uomo verso qualsiasi cosa che non sia se stesso.
Ad alzare il livello della pellicola è anche il cast: Mia Farrow bravissima, Anjelica Houston grandiosa e Woody Allen, come al solito, fantastico nel ruolo di Cliff/se stesso, ma la medaglia d'oro va a Martin Landau, nel ruolo dell'oculista Judah, che ci regala una delle interpretazioni più belle della storia del cinema.
"Crimini e Misfatti" rappresenta la terza fase del cinema Alleniano, quella della commedia drammatica unita al giallo. Capolavoro che andrebbe visto una ventina di volte soltanto per l'inquadratura finale, in cui i due protagonisti si incontrano, per la prima ed unica volta, completamente distrutti emotivamente dalle scelte da loro stessi compiute.
 
 
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