Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Kubrick chiude la sua opera di Messia verso le genti di ogni dove con una lezione magistrale sul sesso e sul desiderio. La coppia Bill - Alice(Cruise - Kidman in formissima),sono i classici borghesi,quelli che Gaber apostroferebbe come “borghesi di merda”.Tra loro c’è un rapporto confuso,stralunato e per certi versi statico.Kubrick prende in mano “Doppio Sogno” di Schnitzler e lo trasporta in una dimensione inesistente e rarefatta.Aria virtuale su fondali diabolici.L’uomo è irrequieto,infelice,sconclusionato.La donna è confusa.La donna sogna.L’uomo agisce.Ma nessuno dei due sa veramente cosa fa.Il desiderio è la parte cruciale del film.La donna sembra desiderare un altro uomo.L’uomo desidera di desiderare.E allora,finisce in un baratro d’infinita poetica,il cui accesso è definito specificatamente da una festa.Nella festa-orgia-mascherata,Kubrick cita Bergman(il colore dominante del film è il rosso,quello che Bergman definiva il colore interno dell’anima e che aveva usato in tanti suoi film,su tutti “Sussurri e grida”) e Beethoven(Fidelio.Che vi ricorda?)”Eyes Wide Shut”,titolo enigmaticamente perfetto,è una piccola tragedia dal retrogusto greco,con retrospettiva angolare su un viaggio al centro dell’essere.L’uomo cerca un rifugio dalla realtà nel sogno;ma quando il sogno diventa incubo,ritorna nella realtà.”Eyes Wide Shut” è un poema erotico e onirico,una danza d’amore e morte,nella migliore tradizione greca.Il viaggio non si conclude.Quando il gioco finisce,il sipario non può chiudersi.Perché quello sullo schermo è reale,non metaforico.E il tutto viene esibito da Kubrick sul corpo perfetto di una diva d’altri tempi(Kidman) e di un Tom Cruise molto malleabile.Il 13esimo e ultimo film-capolavoro del gigante Kubrick racconta di una realtà rarefatta,con un doppio sogno che (non) può rappresentare una fuga dalla realtà,ovvero dall’incubo.Perché l’incubo ti raggiunge.Perché l’incubo è inconfutabilmente realtà.E comunque l’uomo Cruise continua a non capire.E lo spettatore con lui.
Gli elementi della fuga dalla realtà sono maschere e musiche esoteriche che scandiscono un sogno interminabile,deciso,dosato e perfetto.In altra mano,un percorso rischioso e difficile come quello di “Eyes Wide Shut”,attesissimo dovunque anche per la lontananza dall’ultimo film del maestro Stanley(“Full Metal Jacket” del 1987),sarebbe un flop colossale.Ma per fortuna dietro la macchina da presa c’è Kubrick.Per fortuna “Eyes Wide Shut” è un capolavoro.
Deliziosa.
Importante.
Senza parole.
Grande interpretazione.
Divina.
Bravo nelle vesti non sue.
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