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Il viaggio di Felicia

Regia di Atom Egoyan vedi scheda film

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La recensione su Il viaggio di Felicia

di luisasalvi
8 stelle

Non voglio interessarmi di psicanalisi, e ho appena visto per la prima volta un film di Egoyan (per giunta perdendone l'inizio), ma non mi pare che si tratti di complesso d'Edipo, né di "ghiottone di cibo e di ragazze sole" (Morandini); al contrario, Mr Hilditch rivede ossessivamente le puntate del programma televisivo di cucina tenuto dalla madre quando lui era timido impacciato ragazzino decenne, grassottello e solitario, che la mamma ingozzava e coinvolgeva o allontanava senza amore nei suoi programmi: lui si aggirava nei dintorni solo e sconsolato, e vomitava il cibo che la madre gli propinava. Ora riproduce gli stessi lauti piatti seguendo le istruzioni televisive della madre (registrate), ne assaggia pochi bocconi e li vomita: la tavola è sempre imbandita in modo opprimente o disgustoso, né lui ci si abbuffa; sembra piuttosto rifarlo come rito depressivo. Accoglie invece con amore ogni ragazzina sola e afflitta che vede per la strada, la aiuta, la consola e infine la "addormenta" per sollevarla dalla sofferenza; con molta ambiguità poiché nei ricordi che il film ci propone ogni ragazza lo ringrazia ma si dice ormai autonoma e desiderosa di andarsene: forse ciò che non è riuscito a fare lui, che non sa liberarsi del ricordo opprimente della madre e dei suoi cibi; allora le addormenta, facendo a loro ciò che non riesce a decidersi a fare a se stesso, por fine alla propria esistenza dolorosa. La morte come dolce liberazione dalla vita dolorosa. Anche il racconto della moglie che soffre e poi finalmente muore, inventato per Felicia, in realtà fa parte delle sue ossessioni pessimistiche. Il film conferma la visione pessimistica del mondo, forse con un certo semplicismo, ma forse opportuno, dato che questa è la premessa implicita nella visione del mondo di Hilditch e la causa della tristezza di tutte le ragazzine sole che lui incontra e aiuta: tutti gli altri, tutto il mondo, è pronto ad affermare valori morali o culturali o religiosi o affettivi (il padre di Felicia e la madre del suo ragazzo, la madre di Hilditch, i membri della setta religiosa, forse testimoni di Geova, il "fidanzato" di Felicia che la lascia incinta e se ne va facendo perdere le tracce): in un mondo così la morte è una liberazione e chi la procura agli infelici è buono... anche se alla fine si decide a lasciare andare Felicia e dare a sé la morte liberatoria.

Forse un po' lento e insistito nel mostrare l'aspetto benevolo delle "attenzioni" di lui verso le ragazzine; mi pare invece giustamente riassuntivo nel mostrare la feroce ipocrita indifferenza al dolore e intolleranza verso errori o debolezze altrui da parte del mondo. Non vedo né "strategia del ragno" nel racconto né richiami alle favole o a Hitchcock, se non nel fatto, comune a molti, di far emergere aspetti "buoni" o almeno "umani" in personaggi prima visti come esclusivamente negativi.

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