Regia di Sam Weisman vedi scheda film
Henry e Nancy Clark, dopo quasi trent’anni, prendono di nuovo la strada che li porterà verso le mille luci di Manhattan e una catena inarrestabile di guai, pasticci, incomprensioni e gag. Era il 1970 quando Jack Lemmon e Sandy Dennis in “Un provinciale a New York”, diretto da Arthur Hiller, aiutati dall’ottimo copione di Neil Simon, dovevano adeguare la loro cultura, le loro convinzioni, i loro pregiudizi e i loro affetti al ritmo metropolitano. In questo remake sono Steve Martin e Goldie Hawn, in trasferta dall’Ohio, a essere risucchiati dalle strade della Grande Mela. Il confronto tra l’originale e la copia aggiornata non ha molto senso. L’originale conserva il fascino retrospettivo di una prima volta, di una scena primaria, di una recitazione e di trovate che vivono, intatte, nella nostra memoria. Questa nuova versione, pur con gli inevitabili e giustificati aggiustamenti, dimostra la forza di una sceneggiatura da manuale e di una scrittura che non esiste più. I due protagonisti sono impagabili e simpatici con il loro immancabile repertorio di smorfie. Alcune battute sono vecchie e irresistibili. La presenza smodata di John Cleese vale il biglietto. Hollywood, qualche volta, si ricorda anche degli spettatori adulti.
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