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Centigrade

Regia di Brendan Walsh vedi scheda film

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La recensione su Centigrade

di alan smithee
4 stelle

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Tutto quello che doveva succedere è già avvenuto, ed il film prende avvio dalle conseguenze di una scelta imprudente o comunque sfortunata che due coniugi intraprendono nell'affrontare un viaggio notturno sotto una forte nevicata.

Il fatto di essersi fermati a bordo strada per riposarsi, invece che procedere diretti fino all'albergo che li ospitava, finisce per farli risvegliare intrappolati in una bara sommersa di neve ghiacciata, rappresentata dal loro automezzo preso a nolo per raggiungere una località della Norvegia ove la donna avrebbe dovuto partecipare ad una presentazione di un suo scritto. Colui che l'accompagna è invece il marito.

Intrappolati nell'abitacolo, i due tentano in tutti i modi di provare a fuoriuscire, ma senza fortuna.

Decidono tuttavia di non spaccare vetri per evitare dispersioni preziose di quel poco di calore che ancora i loro corpi sprigionano, in attesa che qualcuno per strada li noti.

Siamo nel 2002, ed i cellulari non erano gli smartphones di oggi: quello della protagonista non solo non ha campo, ma si sta scaricando sempre più. La permanenza forzata in auto alimenta una tensione che finisce per acuire i contrasti tra i due, che si rinfacciano cose spiacevoli in modo reciproco ed oltremodo gratuito.

In più - colpo di scena… ma neppure troppo - si scopre che la donna versa in stato di avanzata gravidanza.

Potete probabilmente immaginare il seguito.

Cronaca, a quanto ci viene riferito - e ce ne stiamo a tale informazione, di un drammatico episodio realmente occorso ad una coppia di sventurati, Centigrade ne sviscera le dinamiche, lo stress, la paura, facendo di tutto per far immedesimare lo spettatore nel panico che accompagna quell'interminabile soggiorno obbligato, che si protrae per una ventina di giorni.

Certo il film gioca esclusivamente le sue risicate carte vincenti sulla presa emotiva che attanaglia lo spettatore in modo pressante, ma la stessa si rivela anche, e sin troppo presto, vittima di un gioco ricattatorio ove i comportamenti non proprio astuti né provvidi dei due protagonisti, non fanno che peggiorare le già precarie situazioni in cui, per una malsana forma di indolenza, entrambi si sono ridotti a fare quella fine ingloriosa.

Tutto quando nell'osservanza quasi pedissequa, sfrontata, e davvero poco lungimirante, di un percorso autodistruttivo che rende le due vittime come due nemici che si procurano l'un l'altro ferite psicologiche ancor più lancinanti di quelle reali e fisiche dovute alle proibitive condizioni climatiche entro cui entrambi sono costretti a sopravvivere.

Centigrade, che porta la firma di un regista finora non noto come Brendan Walsh, è l'ennesimo survival movie che si circonda, per necessità di location e situazione, di una inquietante atmosfera di forzato isolamento e di soffocamento che diventa palese anche grazie ai comportamenti delle due vittime (interpretate da Genesis Rodríguez e Vincent Piazza, abbastanza incolori nelle rispettive performances), che stoltamente affrontano la situazione attaccandosi, anziché decidere di far fronte ad un comune problema, collaborando con la massima solerzia e buona volontà.

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