Regia di Chris Menges vedi scheda film
È un film duro, scabro e forse politicamente non corretto questo di Menges, ma che ha il merito di introdurre lo spettatore al cuore di un problema del quale si legge spesso sulle pagine dei giornali, che poi spesso si dissolve nel dimenticatoio del quotidiano.
La pedofilia che offende in modo inaccettabile il diritto a un’infanzia serena e che è alimentata proprio dal mondo occidentale. Il film l’affronta dalla prospettiva di Xavier Lombard, un ex poliziotto francese che vive a Londra facendo l’investigatore privato. Il nostro Marlowe ha alle spalle la tragedia di aver perso moglie e figlia in un attentato e per essersi vendicato personalmente con il mandante è stato radiato dalla polizia. Un amico gli procura un lavoro facile: trovare il cognato, rampollo di una ricca famiglia, che è scomparso. La ricerca conduce Xavier nell’inferno dell’infanzia ferita e rubata dal quale può uscire solo dopo aver pagato un pesante pedaggio.
Un film duro, che fa l’apologia della legge del taglione e del “giustiziere della notte”, ma che incolla lo spettatore allo schermo, anche perché è tutto terribilmente verosimile, con Auteil che non sfigura in un ruolo per lui inedito. Senza pretese né autocompatimento.
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