Regia di Ciro Ippolito vedi scheda film
Terzo melodramma in tre anni consecutivi per Ciro Ippolito, il secondo (dopo Pronto... Lucia?) che ha per protagonisti Carmelo Zappulla e Annie Belle. Zappulla non è Merola nè come presenza scenica, nè come interprete canoro, per quanto non sia affatto disprezzabile in questa seconda veste; l'intera pellicola è continuamente interrotta da esibizioni cantate, con una frequenza superiore a quella già fastidiosa dei musicarelli. Come sempre autarchico per scelta economica prima ancora che artistica, Ippolito oltre a dirigere scrive anche la sceneggiatura del film, di cui cura inoltre l'aspetto produttivo; nel cast riesce a inserire qualche gag affidata a comici del calibro di Lucio Montanaro e Franco Bracardi, ma il resto degli interpreti è davvero poca cosa. Dove la trama andrà a finire, lo si intuisce in pratica dopo pochi minuti di visione; lo sterminato (e sterminatore, della pazienza e dell'attenzione del pubblico) medley finale di classici della canzone partenopea è qualcosa che va perfino oltre la definizione di 'trash'. Mai sottovalutare l'intelligenza di Ippolito, però, che fuori da ogni dubbio ha sempre avuto la situazione sotto controllo: semplicemente, avendo calcolato il suo target di riferimento, era proprio questo il tipo di prodotto che voleva realizzare. Ma alla terza sceneggiata cantata in salsa napoletana consecutiva, evidentemente il regista deve essersi accorto che era il caso di cambiare aria: il suo prossimo lavoro sarà il mitologico Arrapaho. 2/10.
Il paesano Tonino, con la passione per la musica, va a Napoli; qui si innamora di una bella ragazza, dimenticando la fidanzata. Tornerà da lei pentito, ma lo attenderà una dura accoglienza.
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