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In punta di piedi. Streetdance

Regia di Giampiero Mele vedi scheda film

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La recensione su In punta di piedi. Streetdance

di mm40
3 stelle

La musica li accomuna: lui, romano, ama cantare con la sua band; lei è una ballerina americana nella Capitale per studiare danza. Sboccia l’amore, ma il destino è implacabile: attende lui qui (l’azienda di famiglia) e lei oltreoceano, per continuare a inseguire i suoi sogni.

 

Musicarello danzereccio in salsa anni ’80, In punta di piedi – Streetdance è una pellicola che lascia il tempo che trova da molti punti di vista: ha una trama stereotipata e non particolarmente memorabile; ha interpreti limitati e non bastano i (cog)nomi di richiamo a far cadere in trappola il pubblico; anche come film musicale ambientato nel mondo della danza, sfoggia coreografie approssimative e ben poco convincenti. A dispetto delle buone intenzioni, Flashdance (Adrian Lyne, 1983) è un’altra cosa, decisamente. Giampiero Mele esordisce dietro la macchina da presa con questo titolo, dopo essere stato l’assistente di Ferdinando Baldi in un paio di pellicole e di Marco (figlio di Domenico) Modugno nel suo Bambulè (1979); rimanendo in famiglia, affida qui il ruolo centrale a Marcello Modugno, altro figlio del grande Mimmo, attore però abbastanza claudicante e per giunta affiancato da una certa Lara Lamberti, non molto più efficace di lui sullo schermo, che per attirare in qualche modo l’attenzione si fa chiamare Lara Naszinksy: ma con Klaus e Nastassja Kinski non ha alcun tipo di parentela, naturalmente. Il cast comprende anche Sergio Ammirata, Valeria Ciangottini e Deborah Ergas (altra figlia celebre: suo padre è infatti il produttore Moris Ergas), ma vale la pena ricordare a livello di curiosità anche un giovanissimo Pino Insegno in una particina modestissima che rappresenta il suo debutto nel mondo del cinema. Nemmeno la colonna sonora (di Ettore Fioravanti e dello stesso Marcello Modugno) fa granché per farsi ricordare. 3/10.

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