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Dollman

Regia di Albert Pyun vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Dollman

di Marco Poggi
4 stelle

Primo capitolo di tre film basati sulle avventure di Brick Bardo, un poliziotto duro del pianeta Arturos che arriva sulla Terra in formato mignon, stringe amicizia con una ragazza terrestre e suo figlio e combatte dei teppisti capeggiati dal boss del quartiere che si allea con uno dei suoi nemici, un essere a cui è rimasta solo la testa.

Il regista Albert Pyun, quello di "CAPITAN AMERICA" del 1990, qui la butta sulla fantascienza grossolana (l'idea di base sembra essere un "BLADE RUNNER" che sterza sulla commedia e l'horror,-splatter, facendo uso di trovate rubate ai telefilm dell'epoca) e con pochi effetti speciali, con Brick Bardo, un poliziotto del pianeta Arturos (sigh!) che si ritrova sulla Terra, per la precisione in uno dei quartiere più violenti del'America dei primi anni'90,  a difendere una ragazza coraggiosa e suo figlio da una banda di pericolosi delinquenti. Tim Thomerson prova a cavarsela come può, ma il suo marziano non è certo un simpaticone come il  Mork di Robin Williams, bensì un vero e proprio duro in stile ispettore Callaghan che può far male lo stesso ai teppisti giganti con la sua pistola, nonostante sia alto come un lillipuziano (perché se sul pianeta Arturos Brick è un uomo dalla statura normale, quando viene praticamente catapultato con la sua astronave sulla Terra, si ritrrova alto pochi centimetri). Le risate involontarie qui si sprecano, perché per quanto le situazioni siano drammatiche,la statura del mini-poliziotto fa scoppiare a ridere. e dire che nel cast c'è pure quel Jackie Earle Haley, di  "WATCHMAN", nel ruolo adeguato di capo dei teppisti. Uno dei problemi più grossi è il budget ridotto, perché ad esempio, il pianeta Arturos sembra una colonia terrestre del futuro....E se siamo nel  futuro, perché, durante un inseguimento spaziale, Brick Bardo si ritrova nell'America dei primi anni'90? Ha compiuto un balzo temporale, o cosa? Non  c'è dato saperlo. A parte la sua astronave, che diventa un giocattolo sulla Terra con cui si diverte il figlio della protagonista, Brick Bardo sembra un bambolotto alla Big Jim vestito da duro, nessuna tuta futuristica alla Han Solo, o alla Flash Gordon, ma un abito terrestre che indosserebbe  un Clint Eastwood, o un Arnold Schwarzenegger. Eppure, insegue strani criminali, tipo un essere a cui è rimasta  solo la testa, che si porta nella sua astronave una mini-bomba atomica, che cede volentieri al capo teppista di Jackie Earle Haley, con cui fa comunella. Il problema di questo film direct to video è che non si sa se ridere, o piangere, eppure, ha funzionato lo stesso, visto che  è solo il primo delle avventure di Brick Bardo, di certo, il meno riuscito dei tre (ce ne sono, infatti, altri due, anche se il primo seguito è solo un cameo). 

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