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Shazam!

Regia di David F. Sandberg vedi scheda film

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La recensione su Shazam!

di alan smithee
5 stelle

Il sogno adolescenziale di celare  - sotto le mentite spoglie di un teen problematico e magari poco socievole, irrisolto, complessato, incapace di adeguarsi ai gusti di massa e alle tendenze più unanimemente irrinunciabili - la doppia personalità di un supereroe, è stata ed è probabilmente anche oggi il sogno proibito di molta gioventù non particolarmente a suo agio con l'età difficile e controversa che si ritrovano a dover, loro malgrado, gestire.

A Filadelfia, ad un ragazzino di questo ultimo tipo di nome Billy, orfano e di difficile adattabilità presso le case famiglia che se lo sono visto passare dinanzi, capita di trovarsi catapultato, durante una fuga dai soliti bulli in vena di scherzi crudeli e gratuiti, in una dimensione magica, dalla cui permanenza risulta in seguito beneficiato di una doppia celata personalità: quella del supereroe Shazam: a costui sono affidati i compiti di combattere e sconfiggere i demoni autori e portavoci dei Sette Peccati capitali, liberati dal rancoroso Thaddeus Sivana, per non essere stato prescelto ai tempi della propria giovinezza come titolare di quel dono da parte dell'ormai anziano mago di nome pure lui Shazam (lo interpreta il solido e severo Djimon Hounsou, nato "schiavo" con Spielberg in Amistad, e da anni abbonato ai ruoli in costume, tra lo storico ed il fantascientifico).

Se da una lato l'eroe ed il bambino dovranno prendere le misure reciproche con la massima velocità, data l'imminenza del pericolo in corso, e impossibilitati a non mostrare la sorpresa della scoperta delle proprie meravigliose, impossibili doti da superuomo, dall'altro assistiamo allo scontro definitivo e solenne, quindi cruciale, tra le forze del bene e del male.

Come sfondo e presupposto, il concetto quasi santificante di una diversità, che diventa una risorsa essenziale contro la grettezza dilagante e la cattiveria senza limiti che la società è in grado di coltivare soprattutto dinanzi ad una specie omologabile e atta ad essere manipolata come è, a tutti gli effetti, quella umana.

Da un personaggio dai tratti comici e disincantati di provenienza DC Comics, la DC Entertainment produce una sorta di risposta brillante e spiritosa ad un personaggio di successo della concorrente Marvel, come lo è stato Deadpool.

Il risultato è un film non proprio entusiasmante, ma, almeno a tratti, carino, sciocco ma forte di qualche scena divertente, ma certo sin troppo tirato per le lunghe, nobilitato da un cast azzeccato entro il quale spiccano, in particolare, l'eroe ingenuo ed indolente ben reso da un insolitamente muscolare Zachary Levi, il suo alter ego bambino, Asher Angel, e il cattivo per eccellenza, ben reso ancora una volta dal bravo Mark Strong, ormai abbonato al ruolo del mechant.

Regia diligente senza particolari contributi artistici, a cura di David F. Sandberg, noto per gli horror movie professionali e fortunati come Lights Out - Terrore nel buio (2016) e soprattutto Annabelle 2: Creation (2017).

Per farla breve, decisamente non all'altezza del primo, spassoso Deadpool della acerrima rivale Marvel, ma decisamente meglio del suo deludente seguito.

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