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Overlord

Regia di Julius Avery vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Overlord

di Fanny Sally
6 stelle

I tragici eventi della seconda guerra mondiale si mescolano ad una trama tipica del filone horror, quello degli zombie: il risultato intrattiene a dovere, grazie ad una buona d'azione e a dei credibili trucchi scenici.

Esiste all’interno del genere horror un filone decisamente bizzarro che vede fondersi due tipologie di incubi del genere umano di epoca contemporanea: da una parte i nazisti, considerati tra i soldati più feroci e crudeli della storia, dall’altro gli zombies, creature non morte di cui parlavano già antiche leggende caraibiche ma la cui fama è dovuta al cinema, e in particolare alla saga filmica di George Romero.

Da questa stravagante fusione è nata dunque la figura dei nazizombie, cioè soldati tedeschi che in seguito a strani virus o disumani esperimenti sarebbero divenuti mostruosi e invincibili.

 

Di tanto in tanto queste inquietanti figure si riaffacciano nelle pellicole cinematografiche, al pari di alieni, fantasmi, serial killer, per terrorizzare e disgustare il pubblico.

Se nei recenti (s)cult Dead snow (2009) e Iron sky (2012), pur non mancando le scene gore e splatter i toni erano decisamente parodistici e quasi demenziali, il film in questione si prende maggiormente sul serio, ambientando la trama in una Francia devastata nel pieno della seconda guerra mondiale, e mescolando dunque gli stilemi del genere militaresco, con tanto di eroi e ideali patriottistici e democratici, con quelli del più puro genere di intrattenimento a base di sanguinolenti combattimenti contro mostri e lotta per la sopravvivenza.

 

Il mix, seppur audace, funziona a dovere e, nonostante i personaggi siano abbozzati più che caratterizzati, richiamando dei tipi ben precisi (l’ingenuo sognatore, lo sbruffone, il pragmatico, il suscettibile, lo strategico, il cattivo senza scrupoli, oltre alla donzella non del tutto inerme) lo spettatore riesce ad essere coinvolto dalle loro vicende e ad appassionarsi alla loro sorte. Merito anche di un buon ritmo narrativo che, sommandosi a scenografie, trucchi ed effetti speciali di buona fattura lo rendono un prodotto non eccellente ma estremamente godibile.

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