Regia di Stanley Kramer vedi scheda film
Il film di Kramer ancora una volta osa parecchio con tematiche indigeste al pubblico americano, proponendo una visione laica e razionale contrapposta al più vieto bigottismo in una logomachia viziata dall’enorme squilibrio di forze in campo.
Nel 1925, a Hillsboro (nell’Oregon), un insegnante (York) viene incarcerato e portato a processo per avere esposto ai suoi studenti le teorie di Darwin, contrarie a quanto scritto sulla Bibbia. Per sostenerne la difesa, da Chicago arriva un notissimo avvocato ateo (Tracy), accompagnato da un giornalista loquacissimo e dalla lingua tagliente (Gene Kelly, strepitoso), mentre l’accusa è sostenuta da un suo vecchio amico, un parruccone ultraconformista e bigotto, amatissimo in quel Paese di fanatici retrogradi. Davanti a un giudice parzialissimo, nell’aula di tribunale – dove si svolge la quasi totalità del film – se ne vedranno delle belle.
Ispirato a fatti realmente accaduti, poi diventati una pièce teatrale di Jerome Lawrence e Robert E. Lee, il film di Stanley Kramer ancora una volta osa parecchio con tematiche indigeste al pubblico americano, proponendo una visione laica e razionale contrapposta al più vieto bigottismo in una logomachia viziata dall’enorme squilibrio di forze in campo. Ne esce un film dai dialoghi tanto impeccabili quanto brillanti, servito da attori in stato di grazia, ma viziato da un eccesso di staticità.
Orso d'argento per il miglior attore a Fredric March al Festival di Berlino 1960.
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