Regia di Mel Brooks vedi scheda film
Un Mel Brooks certo molto diverso da quello surreale conosciuto fino ad allora (e che sfortunatamente sarebbe tornato, ma con risultati infimi, con “Robin Hood”). In questo caso preferisce la satira, che comunque risulta piuttosto divertente. Il film cala parecchio nella seconda parte, quasi il suo autore non sapesse più dove portare a parare la storia. Una curiosità: così come Hitchcock aveva il vezzo di fare un cameo in ogni suo film, Mel Brooks aveva fatto della rottura della quarta parete il suo sigillo, e infatti accadeva prima o poi in tutti i suoi film, ma non in questo "Che vita da cani!".
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