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Smetto quando voglio: Ad honorem

Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film

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La recensione su Smetto quando voglio: Ad honorem

di diomede917
8 stelle

Con Ad Honorem la trilogia di Smetto quando voglio chiude col botto, regaladoci un film spassoso che coniuga qualità ed evasione.....soprattutto EVASIONE.
Visto nella sua interezza possiamo dire che Sydney Sibilia è un regista che sa benissimo quello che vuole mettendo in scena in realtà un film unico con tre stili e tre percorsi personali. Una sorta di essere mitologico cinematografico.
Se il primo fi...lm era la fresca novità, l'apripista di una fase del giovane cinema italiano che parla soprattutto a chi va al cinema e non si parla addosso che annovera titoli quali Jeeg Robot e Veloce come il vento, il secondo il raccordo che buttava sul piatto i pezzi di un puzzle che questo terzo capitolo fa combaciare alla perfezione.
Con Ad Honorem Sydney Sibilia alza l'asticella facendo comunque un film fortemente critico contro il sistema universitario quasi politico, dove la linea di demarcazione tra chi è veramente cattivo o chi è veramente buono è veramente flebile.
In questo terzo capitolo la banda dei ricercatori, le migliori menti in circolazione si riunisce agli ordini del capo banda Pietro Zinni per fermare i progetti di vendetta di un altro povero cristo come loro che vuole fare una strage alla Sapienza col gas nervino.
Più che negli altri due capitoli, la coralità dei protagonisti spicca sotto gli ordini del direttore d'orchestra Sydney Sibilia.
Basti vedere la scena della fuga da Rebibbia durante un esilarante Barbiere di Siviglia o la scena dell'incidente in laboratorio in puro stile Marvel per capire che siamo di fronte a un divertimento d'autore.
Attori tutti in parte, ma un plauso particolare va a Neri Marcorè e Stefano Fresi che hanno dato pure l'anima per rendere piacevoli i loro personaggi.
La sceneggiatura è una perfetta bomba ad orologeria, soprattutto se vista e contestualizzata nell'ottica della trilogia.
Un elogio del talento sprecato che supera la banale retorica del concetto di fuga di cervelli e che mette alla sbarra un sistema subdolo e clientelare che sta dietro al nostro ordinamento universitario.
E adesso attendo alla prova del 9 Sydney Sibilia per capire se è un regista di talento o se ha avuto solo una grande botta di culo
Voto 7,5

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