Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Alcuna parte della stampa ha criticato il lavoro Scott per asserita non aderenza ai fatti e per aver esagerato nel caricaturizzare l'Italia e gli italiani. Tuttavia, dopo aver visto il film e dopo essermi documentata sulla triste storia di cronaca narrata, mi dissocio da queste critiche. Infatti il film non vuole essere, e non è, un documentario. Sono i personaggi (tutti attori egregi, da Plummer/J. Paul Getty a Plummer/J. Paul Getty III, passando per la Williams/Abigail Getty) con le loro emozioni e caratteristiche "umane" ad essere il fulcro del film. Un anziano magnate (e viene ben evidenziata la perizia per arrivare a tanto e l'impegno per conservare l'impero costruito), una madre sofferente e lottatrice ( "fuori" dall'impero ma strettamente legata ad esso), un rampollo viziato (con le criticità adolescenziali dell'epoca - ricordo che la droga e l'eroiba erano il terrore di tutti i genitori in quel periodo! - e le debolezze insite), una cosca di stampo mafioso ("rudimentale" ed alle prime armi fuori del "territorio", a tal fine condiglio la lettura dell'articolo sul punto in "la storia siamo noi"), un sistema di sicurezza inefficiente (ricordo che l'italia era alle prese con problemi ben più gravi e pesanti del sequestro di un rampollo...) e talora corrotto (novità? ??), una popolazione silente ed intomorita (non è forse vero?) ed una stampa a caccia di scoop (ricordo che il ruolo della stampa fu fondamentale nelle trattative). Ne emerge un film "carico" di emozioni, che spinge a riflettere, a porsi domande. Cosa importa se nel film il sequestro non avviene a piazza farnese (ma, per quanto ho captato, a Porta Pia)? Quanto ai dialoghi con le prostitute: il rampollo è cresciuto a Roma e parlava perfettamente italiano (non erano le prostitute a parlare inglese, come parte della critica sottolinea, ridicolizzando l'opera di Scott). La mimica facciale del carceriere eccelsa e veritiera: la 'ndragheta usava gente delle "montagne", spesso analfabeta, rozza e con cuore semplice indurito dalla miseria. Non c'è ridicolizzazione di nulla. Se proprio un dito voleva essere puntato contro qualcuno/qualcosa, questi sono , rispettivamente, i magnate padre e figlio e la droga unita al denaro/potere. Il film è piacevole, scorre velocemente, le inquadrature sono perfette e le interpretazioni (tutte) magistrali. Gli unici attori che non mo sono piaciuti sono l'ispettore di polizia ed il magistrato: statici, doppiaggio (o loro voce?) pessimo. Ottima pellicola di cui consiglio la visione.
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