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A come Andromeda

Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film

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La recensione su A come Andromeda

di mm40
3 stelle

Un laboratorio astronomico inglese capta strani messaggi dalla nebulosa di Andromeda. Sono istruzioni per la costruzione di una macchina avveniristica. Durante la messa in pratica di tali istruzioni, una collaboratrice muore e il dottor Fleming la riporta in vita, proprio grazie alla macchina, sotto forma di creatura robot.

 

Cinque puntate da un’ora ciascuna (circa), per un totale di trecento minuti di durata: A come Andromeda è innanzitutto una maratona filmica non da poco, specie se si considera che si tratta di un lavoro realizzato per la televisione nei primi anni Settanta, cioè privo di grandi mezzi, effetti speciali e ricercate location (pure in bianco e nero, bisogna aggiungere). Lo sforzo di Vittorio Cottafavi, con un vasto bagaglio di esperienza alle spalle, sta tutto nel dare vivacità a una vicenda sì, sufficientemente articolata, ma indubbiamente troppo piatta, monocorde per riempire una lunghezza simile senza finire in un mare di sbadigli (tacendo l’ingenuità della trama, destinata a peggiorare con il passare del tempo). Buone le scelte degli interpreti, per quanto la recitazione teatrale (tipica per questo genere di produzioni) non aiuti a mantenere alta l’attenzione, vista con gli occhi di oggi; fra i nomi in scena: Luigi Vannucchi, Paola Pitagora, Tino Carraro, Arturo Dominici, Franco Volpi, Ida Meda, Sandro Tuminelli e naturalmente Nicoletta Rizzi nei panni di Andromeda. In un ruolino compare anche lo scrittore Inisero Cremaschi, autore della sceneggiatura presa in prestito da quella di un lavoro televisivo britannico di una decina di anni prima, a firma Fred Hoyle e John Elliot. Prossimo alla sessantina e attivo stabilmente dietro la macchina da presa da ormai un quarto di secolo, Cottafavi, fra i pionieri delle regie di film e sceneggiati televisivi, all’epoca stava per andare in pensione; A come Andromeda non è stata la sua prima incursione nel mondo della fantascienza: nel 1966 girava infatti, sempre per il piccolo schermo, La fantarca. 3,5/10.

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