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Napoli velata

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su Napoli velata

di diomede917
4 stelle

I primi 15 minuti di Napoli Velata fanno sperare a una rinascita autoriale di Ferzan Ozpeteck. Mano ferma e ispirata fin dall'apertura che omaggia La donna che visse due volte, i thriller psicologici di Brian De Palma e i traumi infantili tanto cari al cinema horror italiano anni '70 in primis Profondo Rosso. Poi l'incontro travolgente e sfrontato tra Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi all'interno della "Nascita dei Femminielli" fatto di atmosfere e sguardi fino a sfociare in un intenso rapporto sessuale (la scena più bella e significativa di tutto il film) girata da Ozpeteck in maniera diretta, carnale e viscerale, per niente patinata come certi film americani. Purtroppo questo amore non arriva al secondo appuntamento per la morte violenta di lui che sconvolge non poco la protagonista che da patologa si trova a doverne fare l'autopsia. A questo punto il film diventa delirante smarrendosi e facendo smarrire chi lo guarda. Se l'Ozpeteck regista è ispiratissimo regalandoci una Napoli barocca e fortemente esoterica fatta di fattucchiere allettate e cunicoli dove è facile perdersi anche interiormente, è l'Ozpeteck sceneggiatore che manca totalmente. La storia si dipana su se stessa non riuscendo ad arrivare a una fine. È un film che ti pone molteplici interrogativi ma a cui non da nessuna risposta esaustiva. E alla fine anche gli stessi attori sono in balia degli eventi voluti dal regista senza una meta precisa. Ed è un peccato visto che Beppe Barra e Anna Bonaiuto erano veramente in forma per essere comprimari di lusso. Dei due protagonisti che dire. Alessandro Borghi ricorda il protagonista di Match Point, Ozpeteck indugia anche oltre misura a voler "Mostrare" il suo fisico statuario. Giovanna Mezzogiorno sente molto il film, riesce a essere a tratti molto sensuale poi è quella che rimane più vittima della trama di una sceneggiatura assente. E il suo personaggio, ricco di traumi e sfaccettature, rimane in superficie. L'unica ad uscire vincente da questo film è Napoli. Niente immagini da cartolina o Gomorrate varie. Viene rappresentata nella sua bellezza più mistica, quella che c'è ma si intravede pronta ad essere guardata e vissuta solo da chi riesce a levare il velo che la ricopre. Un consiglio finale a Ozpeteck: Se decidi di fare un thriller devi dare un finale degno dell'inizio altrimenti tutte le atmosfere, musiche e voli pindarici di macchina restano solamente una semplice masturbazione autoriale VOTO 4,5

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