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Fotografando Patrizia

Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film

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La recensione su Fotografando Patrizia

di mm40
2 stelle

La dannazione di un regista non scarso, ma scarsamente fantasioso come Samperi, si è chiamata Malizia. Dal successo di quel film (1973), Samperi non si è mai più ripreso, cercando in molteplici occasioni di bissare l'exploit con storie incredibilmente somiglianti e fastidiosamente inconcludenti: oltre a non costituire più novità, man mano le trame di Peccato veniale (1974), Scandalo (1976), Casta e pura (1981) e di questo Fotografando Patrizia si tingono sempre più di erotismo, tralasciando la ricerca psicologica dei personaggi. Insomma, di volta in volta la sostanza cambia davvero poco, se non per peggiorare; qui la Guerritore assume il ruolo che fu più volte interpretato dalla Antonelli (la donna intrappolata dall'uomo in un turbine di sadismo e morbosità) e non sfigura affatto, mostrando capacità recitative perfino superiori alle necessità (in quanto ciò che più conta, come è ovvio, qui sono le doti fisiche, di cui comunque l'attrice ben dispone). Sceneggiatura firmata dal regista, Edith Bruck (che pare essere stata comparsa sul set de I soliti ignoti) e Riccardo Ghione (che reincontrerà la Guerritore due anni più tardi per Scandalosa Gilda); musiche di Fred Bongusto, ambientazione veneziana (Chioggia) con prevalenza di interni ultrapatinati e luci adeguatamente raffinate (Dante Spinotti), che denotano una cura francamente eccessiva per un prodotto di così modeste pretese. E pensare che tutto era nato da Grazie zia (1968), esordio di Samperi già intriso di eros, incestuosità, dominio psicologico, ma ancora in grado di approfondire i caratteri dei personaggi, di ricercare il senso profondo delle loro relazioni, di utilizzare dialoghi credibili, lontano dal sordido, insistito gusto per la sconcezza e il turbamento che marchia lavori come questo Fotografando Patrizia (e, a dirla tutta, Lorenzo Lena non è certo Lou Castel, ma neppure arriva ad Alessandro Momo). 2/10.

Sulla trama

Il sedicenne Emilio, alla morte dell'anziana governante, viene accudito dalla sorella maggiore Patrizia. Immediatamente il ragazzo comincia a provocarla, spiandola ed eccitando le sue fantasie.

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