Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
Intervistatore radio:"Nico, le va di parlare della sua esperienza con i Velvet Underground?"
Nico: "No, non mi va.
Il film della Nicchiarelli è programmatico fin dall'inizio. Via i Velvet Underground che rimangono solo un eco lontano. L'icona Nico quindi è privata della sua base.
Non è la Nico sfolgorante degli anni sessanta che, alla stessa stregua della guerra e della sua bellezza, sono solo un ricordo.
E' una donna invecchiata che rifugge il proprio mito e cerca di recuperare il ruolo di madre che aveva perduto. Una donna che nel privato vuole essere chiamata con il suo vero nome, Christa.
Il film della Nicchiarelli offre un ritratto dalle tonalità decisamente anticoniche, per nulla celebrativo o agiografico. Lascia da parte il mito ed emerge la donna. Il tutto in maniera molto dignitosa offrendo un ritratto sincero e veritiero di una voce unica nel panorama del rock che cerca di ricostruire la propria vita ai margini dello star system, anche oltre la cortina di ferro.
l concerto semiclandestino a Praga è sicuramente la parte migliore del film in cui Nico riesce ad infiammare i giovani dell'est, avidi di rock, sulle note di My heart is empty. Bravissima Trine, Dyrholm ben calata nel ruolo ed in grado di riprodurre abbastanza bene quella voce oscura e tenebrosa della cantante, oltre ad offrire nel corpo e nello spirito una donna che cerca fra mille difficoltà di risollevarsi. Una bella sorpresa.
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