La recensione su Io ci sono

"Io ci sono" è un film basato su una storia vera. La storia presa in considerazione è quella dell'avvocato Lucia Annibali, il cui viso è stato sfigurato da un acido in seguito a un'aggressione avvenuta a casa sua, da parte di un uomo. Il film è una denuncia verso la piaga sociale del femminicidio. Esso comincia con alcuni flashback della nostra protagonista, Lucia (Cristiana Capotondi.. GRR!!!), avvocato, la quale nel frattempo viene soccorsa in ospedale dopo un'aggressione. I flashback portano la trama a un anno indietro, quando Lucia incontra un collega di lavoro, Luca (Alessandro Averone), il quale ci prova con lei. All'apparenza, Luca sembra essere un ragazzo per bene, ma Lucia perde le speranze quando viene a sapere che egli è ancora legato con Sara, la sua ex-compagna. Tornando al presente, Lucia racconta del giorno dell'aggressione. Secondo quanto riportato dai flashback, quella sera Lucia aveva trovato la porta di casa aperta, e che, nell'oscurità del luogo, le si fosse avvicinato un uomo incappucciato che, all'improvviso, le aveva gettato dell'acido addosso; tornando ad ora, Lucia si trova in condizioni pessime: l'acido le ha provocato ustioni (evidentemente) di terzo grado. La storia torna indietro di qualche mese, quando Lucia avverte, davanti a Luca di non poter agire con le maniere forti (violenza e possesso di persona). Si viene a scoprire che l'aggressività di Luca, nei mesi a venire, è dovuta anche all'uso di sostanze stupefacenti, quali la cocaina. Cominciano adesso le denuncie, da parte di Lucia verso Luca, per quanto riguarda stalking, visto che nel ultimo periodo la segue sempre e ovunque per avere un contatto con lei. Cosa peggiore è la scoperta di Lucia nel sapere che Luca ha pagato due albanesi affinché le facessero del male, per intimidirla e questa è la prova finale che l'unico motivo di contatto di Luca verso Lucia é proprio quello di danneggiarla fisicamente e psicologicamente. Il film finisce con il processo di Luca e i due complici, condannati a diversi anni di carcere. Il film personalmente non mi è piaciuto; non tanto per la recitazione, ma per la serietà estrema con cui è stato girato. So che è una brutta cosa il femminicidio, ma c'è un problema fondamentale. La scena dell'acido in faccia, quale dovrebbe essere la più dolorosa, accade dopo ben 45 minuti di film e te la fanno passare in due secondi precisi, e con una tensione pari a quando guardi "The Boy" e all'improvviso esce la mano da un quadro con un jumpscare più alto di chissà che cosa. Mi danno molto fastidio film di questo genere, ma non perché parlano di un brutto avvenimento. ma perché é descritto realisticamente, ma invaso di moralismi e ovvietà a palate. Il mio voto sta infatti nel mezzo. Comunque smentisco il fatto della recitazione: é pessima! Per quanto mi riguarda, pochi attori si salvano. Manca la naturalezza, soprattutto nel caso dei genitori, i quali dovrebbero essere preoccupati per l'incidente della figlia, dopo una violenta aggressione. Qualche altro esempio lo sono anche i dottori: quando Lucia ha bisogno di aiuto, e devo ammettere che la Capotondi se la cava (forse perché non si vedono le grandi espressioni recitative.. mi scuso). Non ci sono sequenze che mi hanno particolarmente attirato, ma credo che le musiche siano appropriate in un contesto simile.

Per il resto, non mi ha lasciato nulla.

5-.