Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
E' una commedia all'italiana ma non scivola nella banalità, è uno specchio degli anni '90 nell'inizio della crisi lavorativa ed esistenziale (che conosciamo bene ai giorni nostri) ma trattata con ironia e un po' di leggerezza.
La disoccupazione di Stefano (Scarpati), i problemi quotidiani da padre separato di Giulio (Gnocchi) e l'arte di arrangiarsi di Lucia (Buy) sono raccontati con grande spontaneità e semplicità, senza la stupida retorica che troviamo nelle fiction di oggi.
I personaggi sono quelli che sono e parlano come pensano.
C'è una modestia (o leggera mediocrità) generale nelle loro vite, sono anti-fighi/anti-eroi, sono semplici, diretti e reali come la maggioranza delle persone.
La vena ironica e comica dà colore alle vicende che altrimenti sarebbero di per sé forse un po' sciatte ma non noiose.
Il finale non è da sogno americano, i personaggi si accontentano nel rivedere diversamente le loro vite.
Io lo preferisco per questo e lo consiglio.
La Buy riesce ad interpetare molto bene la fragilità semplice di una ex cameriera nel sobbarcarsi il dolce e l'amaro del suo "lavoro", che la fa diventare più avida e cinica senza esagerare.
Scarpati rende bene l'ingenuità del neolaureato appena uscito dal guscio che impara da capo la vita nel lavoro manuale.
Gene Gnocchi divertente nella sua saggezza popolare e nella goffaggine davanti ai suoi problemi di lavoro, sentimentali e di genitore.
E' una commedia e va presa come tale nella sua leggerezza.
Lo consiglio anche perchè è introvabile e il tv non lo fanno quasi mai.
Le musiche di Daniele Silvestri ("l'Y10 bordeaux" come sigla di apertura) calzano bene.
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