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La polizia ringrazia

Regia di Steno vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La polizia ringrazia

di axe
8 stelle

Nella Roma degli anni '70 il crimine dilaga; la polizia lo contrasta, ma interpretazioni garantiste delle leggi - assecondate dalla stampa - ed una certo opinione pubblica, spingono i giudici a mettere rapidamente in libertà i malviventi arrestati. Il commissiario Bertone ha l'incarico di indagare su una sanguinosa rapina ad una gioielleria; egli è costretto ad ottenere rapidamente dei risultati, poichè il bandito ha protetto la propria fuga rapendo una ragazza, sempre più in pericolo man mano che passano i giorni, ed anche perchè un misterioso gruppo di "giustizieri" che sta uccidendo, una dietro l'altra, persone ritenute nocive alla società, potrebbe arrivare al bandito prima che lo facciano gli inquirenti. il regista Steno rinuncia al suo pseudonimo per utilizzare il nome di battesimo Stefano Vanzina, nel dirigere un poliziesco d'azione drammatico ed estremamente pessimista. Racconta di un società in balìa di violenza e crimini di ogni sorta, gli autori dei quali si prendono gioco delle istituzioni grazie a bravi avvocati, leggi non adeguate e debole polso dei magistrati. La polizia è compressa tra un'opinione pubblica ipocrita - spesso orientata dai media - che vorrebbe contemporaneamente garantismo e mano pesante, l'efferatezza dei criminali e l'inefficienza del potere giudiziario. Questo contesto genera "giustizieri". Il loro gruppo arriva là dove la polizia non può, e la supera, non limitandosi a colpire chi, per un motivo od un altro, è riuscito a sfuggire alle larghe maglie della giustizia, ma anche chi vive in spregio ad una moralità che tuttavia non è comune all'intera società. E' ucciso, oltre ad una prostituta ed un pederasta, un attivista politico evidentemente sgradito agli assassini. La loro organizzazione riscuote consenso tra le forze di polizia - apprendiamo che ha complici all'interno della stessa - ma non da Bertone o Ricciuti. Il commissario, pur rimproverando al procuratore eccessivo lassismo ed una prudenza comunque pericolosa per l'ostaggio del rapinatore, rifiuta con determinazione l'appoggio alla "giustizia fai-da-tè" sia ideologicamente, sia materialmente. Indaga contemporaneamente sulla rapina in gioielleria e sul gruppo di fuoco, giungendo alla soluzione per entrambe i casi. L'azione dei "giustizieri" è la prima fase di un disegno eversivo che dovrebbe concludersi con un colpo di Stato. Bertone non riesce a fermare i cospiratori, ma Ricciuti, benchè cavilloso, si mostra intenzionato ad andare avanti. Rappresenta un raggio di luce e di speranza nelle tenebre dell'anarchia e dell'ingiustizia. Bertone è interpretato da un "roccioso" Enrico Maria Salerno; il procuratore Ricciuti da Mario Adorf. Mariangela Melato appare nel ruolo secondario della compagna di Bertone, una giornalista dall'indole equilibrata che occasionalmente l'aiuta nelle indagini in cambio di qualche informazione in anteprima. Molte sono le sequenze d'azione e diversi i dettagli "crudi"; ne derivano inquietitudine e sgomento. Il crimine dilagante genera dolore e rabbia nella popolazione. Per bocca del protagonista, il regista racconta - in un "tour" organizzato per lo scopo - il degrado della città; prostitute, papponi, travestiti esercitano il mestiere senza remora alcuna. Non vi è un immediato rimedio a tutto ciò; i "giustizieri" - ben s'intuisce, dalle loro movenze ordinate, quasi sincronizzate, che si tratta di appartenenti a corpi armati - hanno mire ben diverse dal voler rapidamente ripristinare l'ordine. Solo con una certosina e rigorosa applicazione delle leggi, evitando sfiducia, eccessivo garantismo o semplicemente poca voglia di agirie, è possibile far vera giustizia. Non è facile, ma è possibile. Un poliziesco d'ispirazione per molti epigoni "poliziotteschi"; realistico, appassionante e duro, con valenza di denunzia sociale, diretto da un maestro della commedia che, in virtù della sua fama, scelse di usare un altro nome per impedire che il genere e le intenzioni venissero confusi dagli spettatori.

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